Elezioni a Cologno Monzese: ufficiale il primo candidato è il sindaco "decaduto"
Angelo Rocchi ha rotto gli indugi annunciando la sua candidatura. Al momento al suo fianco ci sono cittadini, ma non sono stati ancora ufficializzati simboli di partito.
In vista delle elezioni a Cologno Monzese che si terranno la prossima primavera, c'è il primo candidato sindaco. E non è una sorpresa. Il sindaco "decaduto" Angelo Rocchi ha rotto gli indugi e ha ha ufficializzato la sua discesa in campo.
Angelo Rocchi è il primo candidato
Pochi mesi fa la sua seconda esperienza di mandato a guida di un'Amministrazione di centrodestra si interrompeva bruscamente e anzitempo dopo un lungo calvario politico fatto di continue tensioni tra le forze che costituivano la sua maggioranza. A dare il colpo di grazia fu parte della Lega, il partito che aveva scommesso su un "forestiero" proveniente da Cernusco sul Naviglio ottenendo la vittoria alle elezioni nel 2015. Nel 2020 era arrivata la seconda riaffermazione, con un risultato delle urne che lo aveva incoronato in maniera netta. I dissidi interni, però, gli sono costati la poltrona.
Oggi, mercoledì 9 novembre 2022, Rocchi ha però deciso di uscire allo scoperto annunciando attraverso la sua pagina Facebook l'intenzione di candidarsi nuovamente alla carica di sindaco.
Verso le elezioni a Cologno Monzese
La prossima primavera, dunque, ci sarà anche Rocchi tra coloro che correranno per la guida Villa Casati. Resta da capire chi saranno gli altri contendenti. Non solo nel centrosinistra naturale oppositore dall'altro lato della barricata, ma anche tra i partiti del centrodestra.
Infatti al momento Rocchi si presenta senza alcun simbolo alle sue spalle, ma con un gruppo di cittadini pronto ad accompagnarlo nella sfida elettorale. Negli scorsi mesi si era parlato di un avvicinamento di Fratelli d'Italia, che aveva individuato proprio in Rocchi il leader ideale di una futura Amministrazione.
Difficile che la Lega, dopo quanto accaduto pochi mesi fa, possa fare marcia indietro e seppellire l'ascia di guerra, soprattutto in considerazione dei forti attriti interni agli esponenti del Carroccio che si sono scissi tra coloro che sostengono il sindaco "decaduto" e coloro che invece ne sono fieri oppositori.