Crisi idrica in Lombardia: resta il deficit, ma si attesta a -21%
Nello stesso periodo dell'anno scorso la carenza di acqua quasi del 66%
Le piogge di maggio, il grande caldo intervallato da fenomeni atmosferici (purtroppo violenti) ha fatto sì che almeno su un fronte emergenziale Regione Lombardia possa tirare il fiato. La crisi idrica, infatti, morde meno rispetto a quanto accaduto nel 2022 quando nel periodo estivo si era intervenuti con il contingentamento nell'uso dell'acqua.
Resta il deficit, ma spaventa meno
In Lombardia il deficit di riserve idriche, a fine luglio, si attesta intorno al 21%, mentre lo scorso anno, nello stesso periodo, si era registrato un deficit pari quasi al 66%. Il totale delle riserve idriche disponibili a scala regionale risulta decisamente superiore al valore registrato lo scorso anno: 1,32 miliardi di metri cubi d'acqua, 200% rispetto al medesimo periodo del 2022, quando le riserve lombarde ammontavano a 0,56 miliardi di metri cubi d'acqua (+ 760 milioni metri cubi).
Rispetto ad un anno fa, la situazione grazie agli apporti del mese di maggio e alla gestione parsimoniosa della risorsa attuata nei primi mesi del 2023, appare oggi complessivamente meno preoccupante, e corrispondente ad un grado di severità idrica bassa, con l'eccezione del bacino del fiume Serio, interessato però da lavori di manutenzione nell'invaso idroelettrico più capiente. È quindi parzialmente colmato il deficit delle riserve lombarde che, solo lo scorso aprile, risultavano ancora dimezzate rispetto alla media e inadeguate a sostenere la stagione irrigua, che invece ora sta proseguendo senza criticità.
ha commentato regionale Massimo Sertori
Per la particolare situazione del lago di Como si è reso necessario coinvolgere anche per quest'anno i gestori degli invasi idroelettrici, al fine di sostenere le portate in ingresso al lago e quindi i livelli del lago, sostegno che è stato garantito fino alla fine di luglio (4 milioni di metri cubi al giorno). Parallelamente, gli utenti irrigui si sono impegnati a contribuire al mantenimento dei livelli del lago attraverso un uso parsimonioso della risorsa, con progressiva riduzione delle erogazioni dal lago. Sul lago di Garda è pienamente rientrata una crisi idrica che sembrava irrecuperabile, e i livelli attuali risultano in linea con il periodo di riferimento. Sul lago d'Idro, infine, sono in corso interlocuzioni con la Provincia Autonoma di Trento per la gestione coordinata degli invasi Alto Chiese nei primi 20 giorni di agosto.
Proseguire la strada della lotta allo spreco
Nonostante una situazione complessivamente migliore e meno preoccupante, la strada da percorrere è tracciata: interventi strutturali per rendere più performanti i corsi d'acqua e ridurre la dispersione durante il percorso negli alvei. Questo anche per preservare le attività agricole durante le stagioni irrigue.