Crisi di governo, il sindaco: Mattarella come un monarca
Il forzista Di Stefano si tinge di "verde" e bacchetta il presidente della Repubblica per il naufragio dell'Esecutivo Lega-5 Stelle. La reazione del Pd: "Parole da vilipendio"
"Trovo veramente sconcertante che un Presidente della Repubblica decida di imporre la sua visione politica al potenziale Governo e alla sua maggioranza". Con queste dure parole il sindaco Roberto Di Stefano bacchetta Sergio Mattarella.
Duro attacco al Capo dello Stato
L'onda lunga della crisi di governo Lega- Stelle, naufragato domenica sera ancora prima di nascere, è arrivata anche a Sesto San Giovanni e il primo cittadino Di Stefano, seppure di Forza Italia, si tinge di "verde" e, dalla sua pagina Facebook attacca il Capo dello Stato, postando un fotomontaggio che lo ritrae come un monarca. "Decidere persino i ministri è francamente assurdo! Possibile che in questo Paese non si riesca ad avere un Presidente della Repubblica imparziale?". Si chiede Di Stefano. "Di fronte ai risultati del 4 marzo era necessario, democraticamente, rispettare il voto degli italiani. Invece si continua a trattare gli elettori come inutili, come se il loro voto non contasse nulla. Per riavere un'Italia capace di contare in Europa, serve un'Italia orgogliosa e non succube dei diktat europei!"
La replica del Partito democratico
Chissà se le parole di Di Stefano arriveranno mai all'orecchio del presidente Mattarella. Di certo il suo intervento non è passato inosservato a Sesto San Giovanni. E in particolare non è sfuggito al Partito Democratico cittadino che nel discorso del sindaco ci vede addirittura gli estremi per un'accusa di vilipendio al Capo dello Stato. "In queste ore di forte tensione nel nostro Paese le dichiarazioni del sindaco Di Stefano, affidate a un post su facebook, destano in noi sgomento e preoccupazione". Sostiene Nicola Lombardo, segretario cittadino del Pd. "L'attacco alla Costituzione, nella parte relativa alle prerogative del Capo dello Stato, perpetrato da un sindaco che ha giurato su di essa, e l'accusa di parzialità mossa al Presidente della Repubblica - che si potrebbe connotare nel reato di vilipendio - sono comportamenti inammissibili per un uomo delle istituzioni quale è un sindaco, e in alcun modo giustificabili, pertanto le condanniamo senza esitazioni".