Il caso

Catcalling, l'assessore di Cassina de' Pecchi chiede scusa dopo il suo post

Aveva condiviso un contributo dello scrittore Romano Parodi che invitava le ragazze a non vestisti come "cubiste del Pacha di Ibiza".

Catcalling, l'assessore di Cassina de' Pecchi chiede scusa dopo il suo post
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Ha chiesto scusa Gianluigi De Sanctis, assessore alla Scuola e alla Sicurezza di Cassina de' Pecchi.

Nel fine settimana era finito nella bufera per avere condiviso un video (e la relativa trascrizione delle parole) dello scrittore Roberto Parodi che invitava le ragazze a "non vestirsi come cubiste del Pacha di Ibiza" in certe circostanze. Non perché non ne abbiano diritto, ma per non finire nei guai. Dal post di De Sanctis avevano preso le distanze tutte le donne della maggioranza (fatta eccezione per la consigliera Francesca Mazzone), compresa la sindaca Elisa Balconi.

"La citazione si è prestata a interpretazioni molto diverse da quelle che avevo in testa"

Oggi, giovedì 22 aprile 2021, De Sanctis ha chiesto scusa, attraverso lo stesso strumento, il social network.

"Il mio intento era quello di accendere i riflettori su un argomento particolarmente delicato quale è quello delle molestie verbali visto che l’84% delle donne che ha subito molestie di strada le ha subite prima dei 17 anni - ha scritto - Purtroppo, lo riconosco, l'ho fatto nel modo sbagliato, riportando una citazione che estrapolata dal contesto e non spiegata a dovere, si è prestata a interpretazioni molto diverse da quelle che avevo in testa. In ogni caso non ho mai minimamente pensato di colpevolizzare le vittime “perché se la sono cercata”, mai! Viste le reazioni ho eliminato il post. Ho pensato che avrei dovuto spiegare meglio il mio pensiero".

De Sanctis sostiene, citando anche suoi trascorsi in cui ha manifestato contro la violenza di genere, che il messaggio che è passato dopo la pubblicazione del post è l’esatto opposto di ciò che rappresenta il suo pensiero.

Le scuse a tutti

"Chiedo scusa a tutte le donne che, leggendo solo quella citazione, hanno pensato che le stessi offendendo e colgo l’occasione per chiedere scusa ad alcune in particolare - prosegue il testo - Innanzi tutto mi scuso con il mio sindaco e con i consiglieri di maggioranza di sesso femminile perché a causa del mio post sono dovute intervenire per dissociarsi pubblicamente dalla citazione del Parodi. Mi scuso con mia sorella Morena, intervenuta in mia difesa perché, senza volerlo, l’ho costretta a rivangare un episodio ormai sepolto nel passato che per fortuna si è risolto bene, ma che ha lasciato un segno indelebile nella sua e nella nostra anima. L’idea di affrontare il tema delle molestie verbali e della violenza di genere resta comunque nei miei pensieri. Lo farò a tempo debito e in luoghi consoni".

 

 

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