Polemiche

Caro mensa a Brugherio: le opposizioni portano gli aumenti in Consiglio comunale (di nuovo)

Il centrosinistra punta il dito contro la scelta di "arricchire" il capitolato della refezione scolastica con aumenti di costi che ricadono sul ceto medio brugherese

Caro mensa a Brugherio: le opposizioni portano gli aumenti in Consiglio comunale (di nuovo)
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Dopo le polemiche e la raccolta firme, la questione caro mensa torna nuovamente sul tavolo della politica in Consiglio comunale. Le opposizioni di Brugherio, infatti, hanno chiesto di aprire di nuovo la questione e discutere sul merito della scelta assunta dall'Amministrazione.

Le opposizioni sul caro mensa

“Torniamo in Consiglio comunale con una mozione sulle tariffe della mensa, non avendo avuto risposte puntuali a ciò che abbiamo chiesto con l’interpellanza”.

Presenta così Dominique Sabatini, capogruppo della lista civica Brugherio è Tua!, la mozione congiunta dell’opposizione sul caro mensa di cui è la proponente e aggiunge:

Le uniche risposte ricevute sono state un attacco ai genitori non presenti in aula durante il Consiglio, alle 2 di notte,  e prendere di mira chi ha raccolto le firme, senza affrontare la questione al centro della nostra richiesta, ovvero il costo troppo alto della mensa a carico delle famiglie. La strategia che dell'Amministrazione, in particolare della vicesindaca Mariele Benzi è chiara ed è quella di distrarre e di buttare fumo negli occhi ai cittadini: spostare l'attenzione su altro, su questioni insignificanti, non entrando mai nel merito della discussione. Noi invece ci atteniamo ai dati: il 60% di chi paga la mensa paga la tariffa massima di € 6,77 e questa è una tariffa sproporzionata e fuori mercato, più alta di quella di tutti i paesi vicini a noi.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Laura Valli, capogruppo di Alleanza progressista (formazione che riunisce Sinistra per Brugherio, Movimento 5 Stelle e Brugherio Futura)

Non si tratta di un semplice e prevedibile adeguamento tariffario. Hanno deciso di incrementare il progetto e l'hanno fatto pagare alle famiglie, senza contribuire in maniera proporzionata all'esorbitante aumento dei costi. Il problema è reale ed è serio. L'Amministrazione deve farsene carico, senza reagire in maniera scomposta, attaccando le famiglie e rifiutando il dialogo.

Per Carlo Polvara, Capogruppo del Partito Democratico:

La tariffa massima, particolarmente onerosa, si applica a tutte le famiglie con un Isee superiore ai 30.000: questa soglia comprende la maggioranza delle famiglie. Non famiglie ricche, ma del ceto medio, che subiscono, se hanno due figli, rincari significativi. L’Amministrazione, nel dare le indicazioni per la stesura del bando di gara delle mense, non ha evidentemente tenuto conto di quali sarebbero state le ripercussioni sulle tasche delle famiglie: una precisa scelta politica a cui si può porre rimedio usando le risorse del bilancio per aumentare lo sforzo del Comune nel sostenere il costo della mensa.

Accuse reciproche di ingerenze

L’iniziativa delle opposizioni, nelle parole di Sabatini, vuole riportare l’attenzione su un problema concreto nonostante i tentativi di sviare il discorso

La strategia di distrazione è stata usata anche dal sindaco in un comunicato stampa di attacco rispetto ad un ipotetico incontro tra noi e il Consiglio di Istituto della scuola Fortis. Abbiamo già chiarito che al momento non è stato fissato nessun incontro, che noi come forze di opposizione abbiamo solo dato la disponibilità ad un incontro in seguito da una lettera ricevuta da tutti i consiglieri dal CdI. Lettera a cui, a quanto ci risulta, abbiamo risposto solo noi dell’opposizione. Anche qui il merito della questione non viene affrontato: perché abbiamo risposto solo noi ad una lettera che apriva al dialogo e alla co-progettazione per il futuro? I consiglieri comunali hanno tutto il diritto di incontrare un organo rappresentante di un'istituzione cittadina, perché il Consiglio di Istituto non è un organo comunale. Prima di parlare di ingerenze e fatti gravi, sarebbe opportuno guardarsi in casa propria, dove membri dell'amministrazione telefonano a chi mette la propria firma su una petizione.

hanno concluso dalle opposizioni.

 

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