Appello dei giovani politici della Martesana: "Elezione diretta del sindaco della Città metropolitana"
Lettera dei consiglieri comunali Alessandro Galbiati (Cernusco sul Naviglio) e Mattia Peduzzi (Vimodrone).
Parte dall'Adda Martesana, dai consiglieri comunali Alessandro Galbiati (Cernusco sul Naviglio) e Mattia Peduzzi (Vimodrone), l'appello sottoscritto da tanti giovani amministratori locali di tutta l'area metropolitana milanese per chiedere una riforma di Città Metropolitana, degli enti locali in generale e del Titolo V della Costituzione.
"Il sindaco di Città metropolitana torni a essere eletto dai cittadini"
"Siamo amministratrici e amministratori locali di centrosinistra - si legge - Alcuni di noi si apprestano a rinnovare il Consiglio metropolitano: momento di grande importanza che, tuttavia, auspichiamo essere l'ultimo in questa modalità. Ciò anche alla luce della recente sentenza 240 del 2021 della Corte costituzionale che, per quanto riguarda l'elezione indiretta del sindaco metropolitano, invita il legislatore ad intervenire in materia, onde evitare di pregiudicare tanto l’uguale godimento del diritto di voto dei cittadini destinatari dell’esercizio del potere di indirizzo politico-amministrativo dell’ente, quanto la necessaria responsabilità politica dei suoi organi".
Attualmente ricopre la carica in automatico il sindaco di Milano.
"Città metropolitana va ripensata"
"Riteniamo come l'elezione indiretta degli organi di Città Metropolitana sia, inoltre, l'emblema di un ente che necessita di essere ripensato - prosegue il testo - Un ente non adeguatamente finanziato dallo Stato centrale, spesse volte costretto dalla burocrazia, anche a causa di un progetto di Riforma rimasto incompiuto e totalmente da ripensare. Questo nonostante l'impegno di tante e tanti che negli anni hanno dedicato le loro energie nell'estrarre dal ginepraio di competenze e norme il meglio possibile. Sì, perché sappiamo che Città Metropolitana conserva un potenziale che deve trovare espressione. Città Metropolitana è lo strumento utile per politiche integrate a scala sovracomunale, per uscire dai localismi di ogni singola amministrazione e puntare in alto, a una visione territoriale ampia. E l’importante lavoro per il territorio svolto in questi anni dagli Amministratori della Città Metropolitana è stato svolto “nonostante” le difficilissime condizioni in cui l’ente è costretto dalla normativa. Il ruolo di Città Metropolitana rappresenta, inoltre, il fulcro di un ulteriore riflessione per una riforma strutturale del Titolo V e degli enti locali italiani".
Secondo Galbiati e Peduzzi l'emergenza pandemica ha messo in luce i tanti limiti dell'attuale riparto di competenze Stato, Regioni, aree vaste e Comuni.
"Da molti è emersa la necessità di ricollocare la sanità in capo allo Stato, ma a questo tema ne si possono aggiungere altri, come il governo del territorio, la cui competenza è da ricollocare in base ad una riforma complessiva dell'architettura istituzionale del Paese - hanno scritto - Noi crediamo che Città metropolitana possa essere la protagonista di questo cambiamento e invitiamo gli amministratori locali, insieme alle candidate e ai candidati al consiglio metropolitano, a ragionare insieme e a sostenere un cammino di Riforma storico che sia utile alle istituzioni e ai cittadini".