Anche a Fara la proposta di intitolare una via a Sergio Ramelli
Il circolo di partito ha proposto di intitolare una via al giovane ucciso per motivi politici, seguendo quanto fatto nella vicina Cassano d'Adda

La mozione di Fratelli d’Italia: una via di Fara Gera d'Adda per ricordare Sergio Ramelli.
La proposta del circolo farese di partito
La proposta, con ogni probabilità destinata a far discutere, è arrivata proprio in concomitanza con la festa della Liberazione del 25 aprile, sebbene il partito la stia portando avanti in moltissimi Comuni su tutto il territorio nazionale già da diverse settimane. Ad esporla è stato il referente locale Samuele Lo Faro, che intende sottoporla sotto forma di mozione al Consiglio comunale.
"Sergio Ramelli fu vittima di una violenza cieca e ideologica: la sua memoria deve unire, e non dividere. E’ un’occasione per fare pace con il passato e guardare al futuro", ha esordito il coordinatore di FdI, che ha ribadito come, proprio nella settimana dedicata alla Liberazione, si avverta più forte il bisogno di una memoria condivisa e di una reale pacificazione nazionale. "Nessuno ha il monopolio della memoria - ha dichiarato - Per questo noi di Fratelli d’Italia proponiamo pubblicamente una mozione per l’intitolazione di una via o di uno spazio pubblico alla memoria di Sergio Ramelli. Un gesto simbolico ma potente, che non può e non deve avere colore politico, perché riguarda la nostra storia più dolorosa, e la nostra volontà di superarla davvero".
La storia e la morte di Ramelli
Per chi non ne conoscesse la storia, Sergio Ramelli è stato uno studente milanese, militante del Fronte della Gioventù, che a soli 18 anni venne aggredito brutalmente il 13 marzo 1975, mentre rientrava a casa, da un commando di Avanguardia Operaia armato di chiavi inglesi. Morì dopo 47 giorni di agonia.
"La sua “colpa”? Aver scritto un tema scolastico in cui condannava le Brigate Rosse. Subì minacce, un processo “popolare” nella sua scuola, l’isolamento, e infine una violenza mortale che resta ancora oggi tra le pagine più buie degli anni di piombo - ha ricordato Lo Faro - La sua vicenda - si legge nel testo della mozione - è l’emblema tragico di una stagione in cui troppi giovani, da una parte e dall’altra, morirono per le proprie idee. Intitolargli una via è un gesto di civiltà e di riconciliazione. Come già accaduto a Milano e in molti altri Comuni italiani, tra cui, nelle scorse settimane, la vicina Cassano d’Adda che ha intitolato a Ramelli un parco, anche Fara potrebbe così aggiungersi al lungo elenco di enti che scelgono di riconoscere, anche nella toponomastica, il valore della memoria plurale".
La richiesta di una memoria "condivisa"
"La memoria condivisa non si costruisce scegliendo chi ricordare e chi no - ha aggiunto Lo Faro - Sergio non è il simbolo di una parte, ma la vittima di un odio ideologico che dobbiamo tutti, oggi, avere il coraggio di condannare. Se vogliamo fare davvero pace con il passato, dobbiamo avere la forza di raccontarlo tutto, anche nelle sue pagine più scomode. Chi davvero crede che il 25 aprile debba essere una festa di unità, e non di divisione, non può sottrarsi a un atto di responsabilità storica e morale. La storia di Ramelli lo dimostra: nessuno ha il monopolio del dolore e della memoria. La sua morte fu una tragedia umana, e come tale dovrebbe essere condivisa da tutti. Certamente ricordare Sergio Ramelli rompe un racconto comodo e a senso unico, e proprio per questo è ancor più necessario".