A Cernusco sul Naviglio si dimette il segretario del Pd
Dopo la rottura dell'alleanza di governo con la lista civica Vivere Cernusco che durava da 15 anni.
Si aspettava una assemblea degli iscritti del Partito democratico di Cernusco sul Naviglio bollente. E così è stato. Alessandro Sante Galbiati, segretario cittadino, eletto un anno fa a larga maggioranza nel congresso cittadino, ha rassegnato le dimissioni. Martedì 23 novembre 2021 in biblioteca c'è stato un lungo e appassionato confronto tra le diverse posizioni interne. Unanime però, il rammarico per una decisione che l'interessato ha ribadito essere revocabile.
"Obiettivo non raggiunto"
"All'inizio del mandato avevo detto che il mio compito sarebbe stato di rilanciare l'alleanza con Vivere e rafforzare il Pd - ha spiegato, nonostante l'assemblea gli abbia chiesto di ripensarci - Su un versante si è lavorato, il secondo, sul primo no e quindi prendo le decisioni conseguenti".
Le continue tensioni tra Pd e Vivere sono esplose nella seduta di Consiglio del 10 novembre 2021 con il voto contrario di quest'ultimo gruppo al Dup, il Documento unico di programmazione.
"Già prima dell'estate è stato avviato un confronto sia all'interno del gruppo sia con gli alleati del Partito democratico - si legge in un comunicato di Vivere -
L'obiettivo era trovare una condivisione su temi importanti relativi al futuro di Cernusco, in un dialogo aperto a partiti, movimenti e associazioni, a tutta quella società politica e civile che si riconosce nei valori che ci hanno guidato nei quasi 40 anni di vita della nostra lista. Dalla maggioranza del Pd cernuschese e dal sindaco Zacchetti sono arrivate purtroppo risposte che vanno in tutt'altra direzione: la volontà espressa è quella di allargare sì la maggioranza, ma cercando alleanze anche in settori del centrodestra, attraverso non meglio identificate liste civiche 'ad personam'. Scelta ovviamente non collegiale, mai discussa e condivisa con Vivere Cernusco, storico e leale alleato del Pd da oltre 15 anni".
Il futuro del partito
Ora saranno sempre gli iscritti a decidere se chiedere alla segreteria metropolitana di intraprendere nuovamente la strada congressuale, o se invece riuscirà a trovare al suo interno un nuovo segretario cittadino in grado di trovare una quadra tra le divisioni interne.