elezioni in vista

A Cassina de' Pecchi un'altra fuga eccellente dalla maggioranza a trazione Lega

La presidente del Consiglio comunale Eliana Capizzi passa alla lista Uniti per Cassina - Fratelli d'italia. Ecco perché

A Cassina de' Pecchi un'altra fuga eccellente dalla maggioranza a trazione Lega
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Eliana Capizzi, presidente del Consiglio comunale di Cassina de' Pecchi ha lasciato la maggioranza a trazione Lega in alleanza a tre liste civiche. E' la terza fuga eccellente in poche settimane.

Rottura con la maggioranza

Capizzi, che è anche coordinatrice cittadina di Forza Italia, approderà come indipendente nella lista Uniti per Cassina - Fratelli d'Italia.

Ho protocollato una nota con cui ho dichiarato la mia formale uscita dal Gruppo consiliare di maggioranza Viviamo Cassina Sant’Agata ed il contestuale mio ingresso come “indipendente” in quello di Fratelli d’Italia – Uniti per Cassina, lista quest’ultima con cui il partito di cui mi pregio di essere coordinatrice cittadina (Forza Italia) si era candidato alle elezioni del 2019, consolidando di fatto un sodalizio decennale.

E’ stato, quindi, come un tornare “a casa”. Un epilogo naturale, dopo anni peraltro caratterizzati dal mio continuo ed insistente invocare invano al mio ormai ex gruppo idonea e completa informazione ai consiglieri e alla cittadinanza e più loro ascolto e coinvolgimento, specie per le decisioni di maggior impatto sul paese, come in tema di Pgt.

La situazione è, invece, andata manifestamente peggiorando e lo dimostra il fatto che io non sia il primo, nemmeno il secondo, ma addirittura il terzo consigliere che esce dal Gruppo Viviamo Cassina
Sant’Agata nel giro di pochi giorni.

"Scarsa informazione"

Tra le motivazioni che avrebbero spinto Capizzi a un simile passaggio ci sarebbe la scarsa informazione che la maggioranza darebbe a suo modo di vedere alle vicende istituzionali:

La scarsa informazione si evince in maniera lapalissiana anche solo facendo scorrere la pagina fb del Comune, dove da mesi l’Amministrazione non pubblica le convocazioni dei Consigli comunali, né le dirette / registrazioni delle sedute (ciò che maggiormente interessa ai cittadini perché vi si decide del futuro del nostro paese) e ormai invece divenuta per lo più solo una vetrina di eventi.

Essere amministratore significa per me camminare per le strade del paese ove io e la mia famiglia abitiamo da quasi mezzo secolo, fermarmi, ascoltare i miei concittadini, confrontarmi con loro.

Ho sempre considerato le segnalazioni dei cittadini come spunti costruttivi di migliorie, nell’interesse di tutti: ma anche su questo non ho riscontrato nel mio ex gruppo condivisione di vedute ed intenti.

Ho atteso, portato pazienza, tolleranza, per lungo tempo: speravo qualcosa cambiasse.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso: il bilancio di previsione

La situazione sarebbe degenerata sulla convocazione del Consiglio comunale per la discussione del bilancio di previsione:

Il vaso è traboccato dinanzi all’insistenza del gruppo di maggioranza a che io convocassi il Consiglio comunale avente ad oggetto il bilancio previsionale triennale in una data in cui fosse certa l’assenza
della quasi totalità delle minoranze, quindi senza contraddittorio.

Mi sono rifiutata, convocando invece, come mia prassi, per una data che garantisse la maggior rappresentatività di tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e minoranza.

Ho sempre ricoperto gli incarichi di consigliere e presidente mettendo totalmente a disposizione le mie competenze, tempo, passione ed entusiasmo.

Non trovandomi messa dal mio ex gruppo in condizione di esprimere quanto sopra al meglio, mi sono determinata quindi con estrema convinzione a intraprendere questo percorso: nuovo, ma
sempre a totale salvaguardia della democrazia e dei diritti dei consiglieri tutti e dei cittadini dagli stessi rappresentati

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