A Canonica d'Adda il bilancio fa acqua, il sindaco Sonzogni illustra una situazione drammatica
Si teme addirittura un commissariamento
L'Amministrazione di Canonica d'Adda fa i conti con i problemi di bilancio: le contrapposizioni sul tema hanno spinto l'ormai ex assessore Pietro Beretta a dimettersi, mentre il timore è quello di un possibile commissariamento, come raccontano i colleghi di primatreviglio.it.
Il comunicato stampa del sindaco Riccardo Sonzogni
Ad annunciare le dimissioni dell'ormai ex assessore Beretta - a suo tempo anche storico responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune - è stato lo stesso primo cittadino Riccardo Sonzogni, che nei mesi scorsi aveva promesso di affrontare i nodi relativi al bilancio comunale entro la fine di ottobre e ha proprio oggi, mercoledì 13 novembre, sciolto le riserve al riguardo.
Fin dalla candidatura sapevamo di prendere un Comune in un momento di grande difficoltà, che attraversava due aspetti critici: una crisi profonda sul versante dell’assenza di dipendenti, e una difficoltà di gestione economico finanziaria.
Una tale situazione è molto pericolosa, perché, in un circolo vizioso pericolosissimo, si rischia di non poter sistemare la gestione senza collaboratori e di non poter avere più collaboratori se non si è in grado di sostenere le spese.
La gestione delle casse mostrava fin dall’inizio dei sintomi di sofferenza evidenti: bastava vedere il grande utilizzo delle anticipazioni (che non ho mai detto essere illegittime, ma che chiunque si occupi di Comuni sa essere un sintomo preoccupante rispetto alla sanità della gestione) e ai tempi di pagamento lunghi (oltre il doppio di quanto previsto dalle normative). Va da sé che bisognasse approfondire e analizzare per capire le cause e lavorarci per rimettere nella giusta direzione la gestione. Un'analisi della situazione per generare una strategia.
La relazione degli esperti: oltre 400mila euro di disavanzo
Per mettere luce su ogni più piccolo lato del bilancio comunale, Sonzogni e i suoi si sono affidati a uno studio esterno, che ha rilevato un disavanzo di oltre 400mila euro nella parte corrente 2023, tendente all'aggravamento nel 2024.
Il più prestigioso studio esterno ha messo in evidenza situazioni del bilancio molto critiche, evidenziando come già il consuntivo del 2023, approvato in avanzo di 20 mila euro celasse, in realtà, un disavanzo, nella parte corrente (quella con cui il Comune deve reggersi nelle sue funzioni fondamentali) di oltre 400.000 euro, e di come gli stessi errori, protraendosi nel 2024, stessero portando tale disequilibrio a livello ancor più alto.
Tutti i documenti che attestano tali analisi sono in mano agli organi competenti e vedremo le conseguenze e le linee che arriveranno da tali organi; suppongo che la situazione avrà dimensioni chiare con il bilancio consuntivo 2024.
Intanto, però, l’impatto di tutto questo si è reso drammatico già sulla gestione immediata: rimettere in ordine i principi contabili e il rispetto della normativa ha fatto emergere un disequilibrio tra accertamenti (ovvero entrate che consentano spesa) e impegni di spesa che era intorno ai 250 mila euro a fine ottobre. Tale operazione di trasparenza e risistemazione ha generato anche molte tensioni e difficoltà, dentro il Comune con l’area finanziaria e, ora, anche politiche, fino alle dimissioni di un assessore.
Beretta si dimette. Il sindaco: "Non riconosco nelle sue parole la verità né i modi"
Le dimissioni di Beretta sono giunte con una lettera nei cui contenuti non riconosco la verità dei fatti e soprattutto nei cui toni non riconosco la persona con cui si è interagito in tutti questi mesi - ha dichiarato sempre il sindaco Sonzogni - Su tutto questo va chiarito con fermezza che non è e non è mai stata intenzione di questa Amministrazione generare tensioni e battaglie con chi ha gestito il Comune negli anni scorsi, né dall’interno del Comune dall’ufficio finanziario, né dalle posizioni politiche. Non è nell’interesse del paese e non è (e non è mai stata) intenzione nostra.
Quello che abbiamo chiesto, ritenendolo un diritto e un dovere, è una visione trasparente e chiara della situazione di partenza dei conti del Comune e dei suoi modi di gestione all’inizio del nostro mandato, sulla base della quale provare a fare ciò che è da fare per riportare una situazione economica positiva al nostro Ente.
Questo è un nostro dovere. Bisognerebbe capire se quelli che ci avrebbe suggerito “scelte coraggiose” o “scelte di buon senso” o cose simili, intendano dire che occorra gestire con molta più “flessibilità” le normative, i principi contabili, la gestione dei debiti perché, se così fosse, sostengo in modo convinto che questo è ciò che crea il problema, non ciò che lo risolve.
Non si può rinunciare a trasparenza e legittimità, e quello che è emerso in questa operazione di trasparenza ha messo in luce una situazione molto più grossa di quanto ci si aspettasse. Sdrammatizzare la situazione non serve a nulla: siamo senza revisore dei conti perché sei revisori indicati dalla prefettura, uno dopo l’altro, hanno rinunciato all’incarico… guardano la situazione e rispondono “ho altri impegni”.
Vogliamo dire che stiamo esagerando noi e creando allarmismi? Io direi che stiamo dicendo con trasparenza come stanno le cose. La gravità della situazione è amplificata, e rischia di portare il Comune a conseguenze gravissime in ragione della concomitanza, come si diceva, dell’assenza di personale e dell’abitudine di questo Comune di avvalersi di collaborazioni esterne anche negli uffici che garantiscono i servizi fondamentali (Ufficio Tecnico, Ragioneria, Ufficio Tributi…). Su queste collaborazioni abbiamo trovato contratti in scadenza e fondi insufficienti per portarli a fine anno, mentre la situazione contabile attuale ferma le assunzioni, poiché manca il parere contabile positivo al PIAO (un documento programmatico, che peraltro abbiamo trovato inadempiuto e abbiamo fatto a settembre con l’arrivo dell’attuale segretario), senza il quale la legge non consente assunzioni, mobilità e concorsi.
Dissesto e rischio commissariamento
Si può dunque dire che Canonica sia in situazione di dissesto? Secondo il sindaco, sì.
La normativa dice che si è in dissesto quando il Comune non è in grado di erogare i servizi fondamentali o quando esistano, nei suoi confronti, crediti liquidi ed esigibili a cui non è in grado di fare fronte (art.244 del TUEL).
Gli uffici vuoti e i tempi di pagamento che la gestione finanziaria sta dimostrando rendono molto concrete entrambe le circostanze. Con l’ausilio degli organi competenti bisogna definire se siamo o no tecnicamente in dissesto proprio per il cortocircuito tra aspetto finanziario e mancanza di dipendenti, mentre una visione più strutturale di recuperabilità della situazione sarebbe più definibile in chiusura dell’esercizio 2024.
In questi giorni, oltre alle riflessioni interne, è in atto un dialogo con gli organi competenti per decidere il da farsi. Saremo a disposizione dell’ipotesi più favorevole per il paese e negoziata con gli organi competenti, sia andando avanti con determinazione, facendo ciò che deve essere fatto senza arretrare all’incarico che i cittadini ci hanno affidato, se questo sarà il bene del paese, sia affidando il Comune alla Prefettura, qualora una gestione commissariata fosse preferibile per il bene dell’Ente e del paese.