Vimodrone, via al processo per l'omicidio di Giuseppe Nista
Ha preso il via lunedì mattina, in Corte D'Assise presso il Tribunale di Monza, il processo per l'omicidio di Giuseppe Nista, 44enne di Melzo e fratello del pentito Domenico Nista, ucciso a colpi di arma da fuoco, cinque anni fa in via dei Mille a Vimodrone. Accusato di essere uno dei due autori materiali del delitto, al momento unico imputato, è Emilio Colantuoni, 56 anni di Paullo, arrestato lo scorso anno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, in esecuzione di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Monza.
Le indagini, coordinate dal Pm Alessandro Pepè, erano arrivate ad una svolta dopo anni in cui il caso rischiava di essere archiviato per mancanza di indizi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti fu Colantuoni, a bordo di uno scooter e insieme ad un altro uomo, a freddare Nista con cinque colpi di pistola. Il movente, al momento ancora al vaglio, protrebbe essere riconducibile alle attività del fratello, oggi collaboratore di giustizia, come agli ambienti legati al traffico di droga a cui la vittima era legata.
Ad incastrare il cinquantaseienne, oltre al suo dna rinvenuto su casco e guanti ritrovati dai carabinieri in un cassonetto lungo il tragitto percorso dai killer (e ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona) in scooter, ci sarebbero numerose conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate dai carabinieri. Questa mattina in aula ha parlato l'unica testimone oculare del delitto, una giovane donna residente in provincia di Caserta.
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