Si è tenuto il 25 settembre il confronto al ministero delle Imprese e del Made in Italy retto da Adolfo Urso, al quale parteciperanno tutte le parti in causa nella vicenda della Siae Microelettronica e della controllata Sm Optics di Cologno Monzese. Due eccellenze da tempo però prive di rotta.
Un nuovo partner cinese (forse)
Al confronto c’erano e Rsu (in rappresentanza dei 700 dipendenti), la Fiom Cgil e la proprietà e la dirigenza dell’azienda metalmeccanica. Quest’ultime l’altra settimana hanno avuto una sorta di incontro preparatorio al dicastero, nel corso del quale sarebbe stata avanzata l’imminente entrata nella compagine societaria di un nuovo partner, pare cinese. Una voce che è stata confermata giovedì a Roma.
E non si tratterebbe di una semplice acquisizione di quote, bensì di un investimento totalizzante che porterebbe al possesso del 100% del marchio.
Il pagamento degli stipendi
In occasione del confronto il ministero ha chiesto a Siae di arrivare con il pagamento degli stipendi arretrati. In primis quelli di maggio, che i vertici aziendali avevano promesso di liquidare già agli inizi del mese.
La situazione è seguita da vicino anche a livello locale, in primis dall’Amministrazione comunale. Senza tralasciare il Pirellone, che a luglio aveva approvato, in maniera bipartisan, una mozione con la quale si chiedeva «la salvaguardia della società e dei livelli occupazionali», alla luce degli annunciati esuberi e del rischio esternalizzazione all’estero. Salvo che poi si sono andati a sommare ritardi su ritardi nell’erogazione delle mensilità, che hanno resto l’estate ancora più calda.
Asset strategici
Durante l’incontro svoltosi a giugno a Roma presso la sede del Mimit, i rappresentanti dello stesso ministero presenti avevano confermato l’interesse da parte di un partner industriale a subentrare, seppur con tempistiche più lunghe rispetto a quanto in precedenza ipotizzato, nella composizione societaria del gruppo Siae per garantirne, con il supporto di Invitalia e di Finlombarda, la cassaforte della Regione, il rilancio e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Nella stessa sede proprio Invitalia ha confermato la disponibilità a supportare l’iniziativa strategica di rilancio (e lo farà antro fine anno).
Così Giorgio Pontarollo, segretario della Fiom di Milano:
Della vendita di Siae si parla da tanto, troppo tempo. Per noi è importante che entri Invitalia. Ossia che arrivi liquidità pubblica, alla luce anche del carattere strategico dell’ambito di intervento di Siae: i ponti radio per le telecomunicazioni.
E durante l’incontro di giovedì il Governo ha condiviso il fatto che Siae è un asset strategico per il Paese. Prossimo vertice il 23 ottobre.