Un'enorme area dismessa di Cernusco sul Naviglio ospiterà una gigafactory
L'area della ex Rapisarda, stabilimento che produceva tubi oleodinamici chiuso nel 2009 lasciando a casa oltre cento lavoratori, diventerà un hub per la produzione di idrogeno verde.
Una gigafactory approderà a Cernusco sul Naviglio. La Giunta ha infatti dato il via libera per l'insediamento di una azienda leader nelle tecnologie sostenibili e nella nascente industria dell’idrogeno verde nell'area industriale dismessa ex Rapisarda.
Il recupero di un'area dismessa
L'azienda ha presentato richiesta di espressione di parere preventivo al Comune di Cernusco sul Naviglio circa la fattibilità e realizzabilità di un nuovo sito produttivo.
La Giunta Comunale, riunitasi in data 16 dicembre 2022, ha valutato di interesse pubblico la proposta, per i positivi risvolti che questa potrebbe avere per la città.
Il nuovo sito ospiterà un progetto che mira alla produzione di elettrolizzatori per la generazione di idrogeno verde tramite elettrolisi dell’acqua e alla realizzazione di componentistica per celle a combustibile, usate nella produzione di energia senza emissione di CO2.
Tecnologia di ultima generazione in riva al Naviglio
Il progetto rappresenta una forte spinta innovativa nell’ambito scientifico, produttivo e di ricerca per l’innovazione tecnologica volta alla transizione energetica italiana. Rientra infatti, nel nuovo IPCEI Hy2Tech, iniziativa europea per promuovere ricerca e innovazione in tutti i segmenti della catena dell’idrogeno.
Il Pnrr, dunque, riconoscendo l’iniziativa per la realizzazione di una Gigafactory, la inserisce in una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del Paese, e il Governo Italiano, sostenendo azioni di questo tenore, intende aggiornare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno.
"Distretto di eccellenza"
"Siamo orgogliosi al pensiero che il futuro passi da Cernusco sul Naviglio - ha detto il sindaco Ermanno Zacchetti - Ci fa onore perché l'azienda ha individuato l’area del progetto, tra l’altro, per le caratteristiche del territorio della nostra città, per la sua integrazione con la mobilità leggera e ciclabile, per l’infrastruttura viabilistica e per le caratteristiche storiche.
Inoltre, non possiamo che considerare positivamente i contenuti e la portata del progetto, che si integrano con quelli di altre realtà produttive e di ricerca presenti nello stesso comparto territoriale, contribuendo a formare un vero e proprio distretto d’eccellenza, interconnesso e attrattivo. Infine il progetto della prima gigafactory italiana di elettrolizzatori si inserisce nel percorso di innovazione e transizione energetica intrapreso dalla città, con l’obiettivo di farne riferimento riconosciuto in materia».
La ex Rapisarda
La questione della ex Rapisarda, un’area industriale da circa 40mila metri quadrati, si trascina dal 2015. La chiusura dello stabilimento che produceva tubi oleodinamici avvenne nel 2009. Oltre cento persone rimasero senza lavoro.