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In Italia non ci sono più camionisti, il modello Lombardia per formare e trovare lavoro

Nel nostro Paese ne servono circa 17mila.

In Italia non ci sono più camionisti, il modello Lombardia per formare e trovare lavoro
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Servono camionisti ma non si trovano. Pare un controsenso in un momento in cui è difficile trovare occasioni di lavoro per chi è stato espulso dal mercato del lavoro a causa di crisi aziendali provocate dalla pandemia. Eppure, in Italia, servono oltre 17.000 conducenti di Tir. E nei giorni scorsi la vicenda è esplosa con il disperato appello del titolare di un'impresa campana, che ne cerca una sessantina e offre loro uno stipendio da tremila euro al mese.

Aaa cercasi camionisti disperatamente

Quello del camionista è un mestiere che è cambiato nel tempo: oggi per svolgere questa attività sono necessarie anche conoscenze di informatica, oltre a una concreta dimestichezza con le lingue straniere.

La Lombardia che fa?

Anche in questo campo, così specifico, Regione Lombardia si pone come modello da imitare.
Lo ha sostenuto nei giorni scorsi il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, affermando "chiederemo a tutte le Regioni di assicurare le medesime condizioni introdotte per l'autotrasporto dalla Lombardia".

Risorse specifiche per le assunzioni

Ma perché la Lombardia è un modello? Il presidente della Regione Attilio Fontana e l'assessore alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli hanno introdotto le misure del piano 'Formare per assumere', varato a fine luglio con l'obiettivo di incentivare le assunzioni nell'autotrasporto e per contribuire concretamente alle spese che gli aspiranti autisti devono sostenere per il conseguimento dei titoli necessari all'esercizio della professione.

Sono inoltre previsti incentivi regionali, che andranno da 4 ad 8.000 europer ogni assunzione e 3.000 euro per formare i lavoratori da avviare alla professione.

L'intervento di Regione Lombardia è decisamente significativo in quanto destina risorse utili ad abbattere i costi elevati per conseguire le patenti superiori e la Cqc, elemento che impediscono a molti giovani di avvicinarsi a queste professioni.

Qualificare lavoratori disoccupati

Anita, l'associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica, ha recentemente proposto "il rafforzamento delle politiche attive del lavoro e l'avvio di un'azione per qualificare lavoratori, anche disoccupati o coinvolti in situazioni di crisi aziendali, che potrebbero essere collocati nel settore del trasporto merci".

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