L'intervista

Pontiggia al Meeting di Rimini: "Le Banche di Credito Cooperativo nascono in un posto per servirne lo sviluppo"

Il presidente della BCC Brianza e Laghi, nonché presidente di BCC Financing, è intervenuto nello spazio UCID per confrontarsi sul tema ”Il valore della mutualità nei territori”

Pontiggia al Meeting di Rimini: "Le Banche di Credito Cooperativo nascono in un posto per servirne lo sviluppo"
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La mia banca è differente. Sì, le Banche di Credito Cooperativo, come recitava un fortunato slogan, sono proprio “differenti”. L’ennesima dimostrazione si è avuta nei giorni scorsi durante il Meeting di Rimini dove Giovanni Pontiggia, presidente della BCC Brianza e Laghi, nonché presidente di BCC Financing, è intervenuto nello spazio UCID per confrontarsi sul tema ”Il valore della mutualità nei territori”.

I principi delle Bcc

Pontiggia ha esordito sottolineando che le Bcc si ritrovano in pieno nell’articolo 2 dello Statuto di UCID dove recita che “nell’esercizio della sua attività, la società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi della mutualità senza fini di speculazione privata . Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche, mettendo la persona al centro, e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nella quale opera. La società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune”.

Il presidente della BCC Brianza e Laghi si è poi soffermato a lungo sul concetto di mutualità.

“E’ la parola guida per le Banche di Credito Cooperativo che rappresento e che si innesta con la territorialità o il localismo. Le BCC nascono in un posto per servirne lo sviluppo. Ne sono espressione e contribuiscono a definirlo. Sono esempi di geo-circolarità: i soci devono essere espressione del territorio; gli amministratori devono essere scelti tra i soci; il credito almeno per il 95% deve essere erogato nel territorio e almeno per il 50,1% a favore dei soci; gli utili che non vengono destinati a riserva (almeno il 70% per legge, ma il 90% nella realtà) debbono essere destinati alle comunità locali. Nel nostro caso nell’ultimo anno il 6,3% degli utili – circa 162 milioni di euro - è andato a sostenere le iniziative delle comunità locali” .

Qualche dato

Le Banche di Credito Cooperativo contribuiscono alla crescita dei territori con i fatti.

“Il 71% del risparmio raccolto dalle BCC è diventato credito per l’economia reale e almeno il 95% del credito è stato erogato nello stesso territorio che ha generato il risparmio – aggiunge l’ingegner Pontiggia - . La riprova è offerta dai settori di principale operatività, dove le quote di mercato nel credito sono assai rilevanti: 23,6% turismo, 23,1% agricoltura, 23,2% artigianato e piccola manifattura”.

Un approccio democratico

Le BCC, come è noto, sono banche cooperative, società nelle quali vige il principio “una testa un voto”.

“La cooperativa – spiega il presidente di BCC Brianza e Laghi – è una società che persegue gli obiettivi di natura economica, dal momento che è sul mercato e vi rimarrà se sarà in grado di competere con gli altri player. La differenza rispetto le altre forme societarie sta però negli scopi che si prefigge, il vantaggio collettivo non il lucro individuale”.

Il legame con il territorio

Le Banche di Credito Cooperativo hanno costruito un sistema finanziario incentrato sui principi della responsabilità civile del territorio.

“Sappiamo che dove si vive meglio lo sviluppo significa ben-essere e qualità della vita. Le BCC, a 140 anni dallo loro nascita, rappresentano il 20,4% degli sportelli italiani e sono l’unica presenza bancaria in 740 Comuni, di cui l’83,9% ha meno di 5.000 abitanti. E’ una presenza che consente di innalzare il livello di inclusione finanziaria”.

Una realtà capace di svolgere anche un ruolo “generativo” per i territori accrescendo la stabilità del sistema bancario, la sostenibilità integrale, la crescita economica, la riduzione della povertà e delle disuguaglianze, il supporto alle PMI. Poi vi sono alcuni esempi virtuosi come quello dei gruppi di giovani soci (ben 80 distribuiti sull’intero territorio nazionale dove sono protagonisti a pieno titolo) e della mutualità energetica.

“Stiamo approfondendo operativamente le opportunità delle comunità energetiche, finalizzate a un più vantaggioso e autonomo uso delle risorse – ha specificato Pontiggia - Da quest’anno è operativo il consorzio BCC Energia che negozia – per conto delle banche, di aziende loro socie e clienti e di altre società consorziate – le condizioni di fornitura dell’energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. A dicembre 2023 sono consorziate 150 società (di cui 132 BCC, 11 Federazioni locali e 7 società di sistema) e 124 aziende socie e clienti delle BCC”.

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