cambio ai vertici

Garufi è il nuovo presidente dei Giovani Confcommercio Lombardia

All'interno dell'assemblea confermato anche Mattia Maddaluno come rappresentante della provincia di Lecco

Garufi è il nuovo presidente dei Giovani Confcommercio Lombardia
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Davide Garufi è il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Lombardia. Garufi, imprenditore cremonese nel campo informatico, è stato eletto in occasione dell'assemblea ordinaria svoltasi a Milano lunedì 29 gennaio raccogliendo così il testimone da Federico Gordini, in carica dal 2018.

“Sono orgoglioso di rappresentare il Gruppo Giovani di Confcommercio Lombardia – ha dichiarato il neo presidente Garufi – Voglio innanzitutto ringraziare Federico Gordini e il Consiglio uscente per il lavoro tracciato in anni davvero difficili. Si prospetta un futuro sfidante e non dobbiamo perdere l’appuntamento con le trasformazioni in corso”.

La nuova assemblea dei Giovani di Confcommercio Lombardia

La nuova assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Lombardia, in carica per cinque anni, sarà formata, oltre che dal presidente Garufi, da: Cristina Pontiggia (Bergamo), Marco Gregorelli (Brescia), Daniela Cammarata (Como), Mattia Maddaluno (Lecco), Enrico Cotroneo (Mantova), Giuseppe De Carlo (Milano-Lodi-Monza Brianza), Simone Rini (Sondrio) e Paolo Besacchi (Varese); De Carlo ricoprirà l'incarico di vicepresidente regionale.

Il presidente del Gruppo Giovani di Confcommercio Lecco, Mattia Maddaluno, l'unico insieme a Garufi che era presente anche nel consiglio uscente guidato da Gordini, ha preso parte ai lavori del 29 gennaio:

"Innanzitutto voglio ringraziare il presidente uscente Gordini per lo straordinario lavoro che ha svolto durante il suo mandato: è sempre stato a disposizione del gruppo e dei singoli. Lo ringrazio anche dal punto di vista umano e personale. A Davide Garufi auguro buon lavoro e sono pronto a dare il mio supporto e di tutta la squadra dei Giovani di Lecco. Abbiamo lavorato insieme al regionale in questi anni e conosco il suo valore: sono sicuro che farà molto bene. Vedo molto entusiasmo e questo è positivo".

Per Maddaluno, che è anche vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio con delega al decentramento e ai territori, il ruolo dei Giovani di Confcommercio Lombardia è fondamentale:

"Il livello regionale funge da anello di congiunzione tra il nazionale e il provinciale. Si tratta di coordinare le iniziative, di fare da "filtro bidirezionale", nell'interesse dei giovani imprenditori del terziario di mercato che rappresentiamo. Sono convinto che il mio incarico di vicepresidente nazionale dei Giovani possa favorire questo dialogo tra i diversi piani istituzionali".

Il commento del presidente uscente

Così il presidente uscente Federico Gordini ha riassunto gli ultimi 5 anni alla guida del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Lombardia

“Sono stati cinque anni intensi, costellati da eventi epocali e difficoltà che hanno colpito molte imprese del terziario, comprese quelle più giovani. Anni che ci hanno obbligato a guardare al futuro in un momento difficile, a ripensare i modelli di business secondo nuovi paradigmi economici e sociali. I Gruppi Giovani imprenditori delle province lombarde hanno, però, costruito progettualità di grande valore e Davide Garufi, che ha fatto parte del Consiglio direttivo e dirige il Gruppo Giovani di Cremona, ben rappresenta questa vivacità".

I risultati dell'indagine sugli imprenditori under 42

In occasione dell'assemblea elettiva, è stato anche presentata l'indagine realizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Lombardia su un campione di imprenditori under 42 attivi nel terziario di mercato. Dal questionario emerge come il 46% delle imprese sia attivo nei servizi - seguono ristorazione e retail – il 41% abbia almeno una donna tra i soci o i titolari e l'82% si avvalga al massimo di 9 collaboratori. Ben il 65% degli imprenditori ha creato la propria attività, rispetto al 35% che partecipa a quella di famiglia.

I primi sono stati spinti ad avviarla – scelta che rifarebbe l'89% degli intervistati – soprattutto da un'idea innovativa di prodotti e servizi, seguita dalla prospettiva di maggiore libertà nella gestione del tempo. Importante, nella scelta di fare impresa, anche lo “scatto” legato al desiderio di portare un contributo concreto a società e mercato.  Il 72% di chi partecipa all’attività di famiglia ha apportato innovazioni gestionali e al modello di business, che si traducono in attenzione a pratiche sostenibili, vendita multicanale e presenza online. Tra il 38% di imprenditori che hanno ottenuto finanziamenti per la propria attività, il 52% li ha ricevuti dalle banche, il restante soprattutto attraverso l'intermediazione dei Confidi o grazie ad opportunità offerte da Regione e Camere di Commercio. E alle istituzioni gli imprenditori che vogliono crescere e  investire chiedono soprattutto contributi a fondo perduto, incentivi per assunzioni e misure per accesso al credito mentre, stimolati sull’individuazione dei servizi maggiormente utili, indicano supporto agli adempimenti burocratici e amministrativi, formazione e accesso al credito.

Interpellati sul futuro della propria impresa, infine, gli imprenditori indicano come driver di sviluppo l'innovazione tecnologica, la brand reputation e la sostenibilità.

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