Elcograf Treviglio, amaro regalo di Natale: 20 esuberi e attività sospesa
In gran parte saranno trasferiti nei centri produttivi di Madone, Bergamo e Pozzo d'Adda
Preoccupazione dei sindacati per tutti e 95 i dipendenti. Nei giorni scorsi un incontro in Provincia di Bergamo.
Elcograf Treviglio, la denuncia dei sindacati
Venti esuberi e attività sospesa dal primo gennaio: è l'amaro regalo di Natale toccato ai 95 dipendenti della tipografia del gruppo Elcograf di Treviglio (l'ex Eurogravure di via della Costa, al PIP 2) che in gran parte saranno trasferiti nei centri produttivi di Madone, Bergamo e Pozzo d'Adda. Per venti di loro, invece, si prospettano altri sei mesi di cassa integrazione straordinaria, fino a luglio.
Come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, la preoccupazione dei sindacati, spiegano dalla Cgil, non è solo per chi resterà senza occupazione:
Molti, infatti, sono i dubbi che nutriamo sulla tenuta degli altri siti verso cui si svolgeranno i trasferimenti, visto che i carichi di lavoro sono attualmente davvero bassi e visto che anche quelle realtà stanno ampiamente facendo ricorso all’ammortizzazione sociale. Così è, infatti per gli stabilimenti di Madone e del capoluogo” hanno sottolineato ieri pomeriggio Tobia Perini della SLC-CGIL e Luca Legramanti di FISTEL-CISL di Bergamo.
Il timore è che si tratti solo di posticipare il problema. Non vorremmo dover gestire nuovi esuberi a causa di scelte sbagliate di politica industriale e commerciale. Qui non è questione di criticità congenite al comparto, visto che altre realtà del settore mostrano di sapersi accaparrate volumi di commesse maggiori. Quello che chiediamo con decisione all’azienda è di impegnarsi a trovare nuovi ordini, perché non si può sopravvivere sempre e solo grazie agli ammortizzatori sociali.
L'incontro in via Tasso con i Centri per l'impiego
Nei giorni scorsi i rappresentanti sindacali hanno incontrato la Direzione aziendale per fare il punto della situazione sulla sospensione dell’attività. La scorsa settimana, lunedì 18 dicembre, si era invece tenuto un confronto nella sede dell’amministrazione provinciale in via Tasso, con i rappresentanti delle Province e dei Centri per l’Impiego (Unità di Crisi) di Bergamo, Milano, Monza e Brianza, Lodi, Lecco, Cremona e Pavia, dal momento che i dipendenti al lavoro nel sito di Treviglio provengono da tutti questi territori a seguito di precedenti trasferimenti per altre chiusure.
L’incontro aveva l’obiettivo di avviare tutti gli strumenti di politiche attive necessari per riqualificare il personale di Treviglio - proseguono i due sindacalisti - A tal proposito, annunciamo già che verso la metà di gennaio si terrà un’assemblea plenaria aperta a tutti i lavoratori di quello stabilimento, alla presenza delle istituzioni coinvolte nei futuri progetti di formazione.
La crisi di Elcograf
In provincia di Bergamo la Elcograf, specializzata nel comparto della stampa di periodici, dépliant e cataloghi , proviene da anni di cassa ordinaria, straordinaria e da periodi di contratti di solidarietà. Vi lavorano complessivamente circa 400 addetti (sono circa 800 i dipendenti totali a livello nazionale, contando le altre sedi di Verona, Cles in provincia di Trento e Pozzo d'Adda).
L’azienda è nata tra l'ottobre 2008 e il gennaio 2012 con l'acquisizione da parte della Pozzoni spa del 100% del capitale di Mondadori Printing spa, che ha portato le due società ad unirsi sotto lo storico marchio per la stampa di periodici, volantini, libri illustrati, cataloghi di vario tipo e d’arte, libri in bianco e nero, hardcover e paperback. Tuttavia, gli anni si fanno sentire anche sull'impianto di Treviglio, caratterizzato da una tecnologia piuttosto obsoleta che necessiterebbe di importanti investimenti per essere aggiornato.