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Candy chiude per due settimane ad aprile (e forse pure a maggio)

Tutta colpa della crisi del settore del microchip.

Candy chiude per due settimane ad aprile (e forse pure a maggio)
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La crisi dei microchip costringe Candy a uno stop di due settimane ad aprile e probabilmente  di altre due a maggio. A lanciare l'allarme è Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza.

Candy, chiusura per due settimane ad aprile

La decisione è stata ufficializzata dalla direzione aziendale del colosso delle lavatrici ieri, giovedì 8 aprile 2021. Presso la sede di Assolombarda di Monza, durante è stato annunciato il  fermo della produzione nelle ultime due settimane di aprile seguite da una possibile ulteriore chiusura di altre due settimane nel mese di maggio.

Colpa dei microchip

La causa di tale stop è dovuta al fatto di problemi con la fornitura di microchip necessari per la produzione delle lavatrici. I problemi di approvvigionamento dei microprocessori riguardano tutti gli stabilimenti del gruppo Haier Europe anche quindi quelli dei Paesi esteri situati in Turchia, Cina e Russia.
Nello stabilimento di Brugherio è stato conseguentemente annunciato l'utilizzo ancora più massiccio della cassa integrazione.

 E' il colpo di coda del Covid che rischia di avere effetti pesanti sulla produzione industriale - ha detto Occhiuto - Quella della fornitura dei microprocessori, componenti fondamentali per la produzione di moltissimi prodotti, è un problema che sta condizionando la capacità produttiva di moltissime aziende. All'industria del silicio sono legati molti settori, da quelli dell'elettrodomestico a quello dell'automobile.
Questo  è un problema che dovremo monitorare con estrema attenzione anche perché potrebbe avere effetti ancora più pesanti rispetto alla crisi di inizio pandemia. Oggi le richieste che le aziende stanno facendo di cassa integrazione sono condizionate dalla carenza di materie prime o semilavorati che non consente di procedere con la produzione. E' necessario  che al ministero dello Sviluppo economico si apra un tavolo di confronto con i sindacati per trovare soluzioni adeguate ed è assolutamente indispensabile che venga prorogato almeno fino all'autunno il blocco dei licenziamenti.

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