Un corteo per la tragedia del 7 maggio 1945
La cerimonia ha ricordato il sacrificio dei dodici caduti che nel 1945 persero la vita in un incidente mentre trasportavano delle armi da Trecella a Cassano d'Adda
Sabato 7 maggio 2022, a Trecella si è commemorato l'anniversario di quel tragico incidente in cui (era il 7 maggio 1945), poche settimane dopo la liberazione, 12 persone morirono in un'esplosione mentre trasportavano delle armi tedesche alla polveriera di Cassano.
Cerimonia di Commemorazione dei Caduti
Un lungo corteo, da via Umberto I fino alla cappelletta del cimitero, percorrendo la stessa strada che fecero il 7 maggio 1945 i dodici caduti di Trecella per trasportare a Cassano le armi che i soldati tedeschi avevano accumulato nella villa del Marchese durante l'occupazione. Così è iniziata la commemorazione dei Caduti.
Alla cerimonia, hanno partecipato le associazioni (tra cui Anpi, i volontari della Croce Rossa, Avis e Aido), il vicesindaco Giovanni Paolo Olivari, l'assessore alla Cultura Emanuela Morra e l'assessore esterno con delega al Bilancio Angelo Caterina.
Dopo aver deposto due corone di alloro in ciascuna delle cappellette dedicate ai caduti, la commemorazione si è conclusa presso la chiesa di San Marco Evangelista con una messa e un discorso di chiusura del vicesindaco.
7 maggio 1945, cos'è successo
Nei giorni successivi alla Liberazione, i tedeschi lasciarono in fretta e furia "la villa del Marchese", che fino a quel momento era stato un deposito di armi per la contraerea. Inizialmente, le Ss volevano far saltare in aria l’intero edificio ma grazie all’intervento del parroco di Melzo abbandonarono il loro piano per darsi alla fuga.
A quel punto, per la città si pose il problema di cosa fare dei fucili e degli esplosivi che si erano accumulati durante gli anni della guerra. Alla fine, si optò per consegnare le armi alla polveriera di Cassano, operazione per il cui completamento sarebbe servito più di un viaggio.
Durante il terzo trasporto, però, uno degli esplosivi si innescò compiendo una strage. Persero la vita docici persone: sei adulti (Franco Moneta, Franco Mangiagalli, Ariberto Spinelli, Emilio Moranzoni, Silvio Maggi e Luigi Panzera) e sei bambini tra i 9 e i 13 anni (Augusto Invernizzi, Edoardo Grammatica , Mario Oldani, Giuseppe De Gaspari, Alberto Brambilla, e Aldo Brambilla).