Presepi in mostra a Groppello

Tante opere uniche realizzate da appassionati di tutto il Nord Italia.

Presepi in mostra a Groppello
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Quest'anno l'esposizione spegne trenta candeline.

Presepi unici nell'ex chiesa

La mostra di presepi di Groppello, a Cassano d'Adda, spegne trenta candeline e festeggia con un regalo speciale, il patrocinio della Regione. Ha aperto i battenti domenica la tradizionale rassegna dedicata alle Natività e anche quest’anno i numeri sono eccezionali. Soddisfatti gli organizzatori dell’Associazione italiana amici del presepio (Aiap), in primis il presidente Giuseppe Motta, 66 anni, cassanese doc. Anche una delle sue opere è esposta nell’ex chiesa Maria Nascente e ci rimarrà sino al 7 gennaio insieme a quella del vice Ambrogio Crema e ad altre 50 provenienti da tutto il Nord Italia e non solo.

Numeri da capogiro

"In tre decadi abbiamo esposto circa 1.550 presepi di trecento autori unici - ha spiegato Motta - Ogni anno ne proponiamo di nuovi in modo che i visitatori abbiano sempre Natività diverse da osservare. In due vetrine dedicate abbiamo anche alcune opere etniche realizzate con vari materiali come piombo, legno e ceramica che arrivano da diverse parti del mondo".

Mostra aperta anche a Natale

Ci sono voluti due mesi di lavoro per allestire la mostra, curando ogni dettaglio tra cui l’illuminazione e il percorso da seguire. I simpatizzanti dell’associazione, tra cui Gigino Bocchino, 64enne pensionato, hanno dato una mano. E’ possibile visitare l’esposizione dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30 nei giorni festivi, dalle 15 alle 17.30 in quelli feriali dal 27 dicembre al 5 gennaio, sabato dalle 15.30 alle 18.30, a Natale dalle 16 alle 18.30 e a Capodanno dalle 15 alle 18.30.

Commenti
Celestino Colombo

Se non fosse per quella nascita parrebbe una scena di vita quotidiana dell'epoca ed il presepe la tecnica usata per raffigurarla. Mi chiedo allora il perché di tante, tantissime polemiche che oramai da anni si ripetono in questo periodo di fine anno. Solo per riflettere e far riflettere e come monito alle istituzioni scolastiche che dall'arte dovrebbero fare la propria bandiera e che invece si perdono nella difesa dell'indifendibile.

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