Legalmente Pioltello Peppino Impastato rivive grazie a chi lo ha conosciuto

Una serata densa di significati organizzata dagli studenti dell'Iis Machiavelli di Pioltello.

Legalmente Pioltello Peppino Impastato rivive grazie a chi lo ha conosciuto
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Una serata densa e coinvolgente dedicata alla figura di Peppino Impastato. Ieri sera, mercoledì, si è tenuta la seconda edizione di Legalmente Pioltello.

Legalmente con gli studenti del Machiavelli

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Mattatori della serata, che si è svolta presso la sala consiliare di piazza dei Popoli, sono stati gli studenti dell'Istituto di istruzione superiore Machiavelli. Loro hanno ricevuto il mandato dell'Amministrazione comunale di organizzare l'evento dedicato alla figura del giornalista e politico siciliano ucciso nel maggio del 1978 dalla mafia siciliana.

Video, musica, interviste

Come Peppino aveva fatto con la radio, così gli studenti (in particolare il gruppo del giornalino scolastico La Macchia) hanno utilizzato varie forme di linguaggio per raggiungere i loro compagni e il folto pubblico presente in sala. Video, interviste, musica, persino una pagina Instagram sono state utilizzate per raccontare Impastato e trasmette il messaggio da lui mandato alle generazioni del tempo e a quelle future. "La mafia è una montagna di merda", citando le sue stesse parole che più volte sono tornate a risuonare ieri sera.

Le parole di chi lo ha conosciuto

Il momento più importante è stato senza dubbio l'incontro della città con l'amico di Peppino, Danilo Sulis, cofondatore di Radio Aut, l'emittente da cui il siciliano portava avanti le sue battaglie. "Non siamo stati noi a da andare a cercare la mafia, è stata lei che ci è venuta incontro - ha ricordato - Tutti gli strumenti, specialmente quelli che arrivano ai giovani, sono ideali per parlare di mafia per raggiungere i ragazzi. Perché voi giovani non dovete farvi rubare i vostri spazi di democrazia: le regole e le leggi tutelano i più deboli e per loro dobbiamo lavorare affinché siano preservate".

Percorso condiviso

"Pochi giorni fa uno dei testimoni al processo per associazione mafiosa di Pioltello è stato minacciato dalla "famiglia" dell'ndranghetista. Qui,  a Pioltello, nel 2018 - ha ricordato l'assessore Jessica D'Adamo facendo riferimento ai fatti di Limito - Questo ci dà forza per proseguire nel percorso condiviso con la città rappresentato da Legalmente. C'è ancora bisogno di creare una coscienza comune e di non abbassare la guardia".

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