Lascia l'Adda per la Russia e diventa una star della musica
Fabio Pirola, classe 1979, da quando ha lasciato Trezzo sull'Adda per andare a vivere a San Pietroburgo, ha visto la sua carriera di direttore d'orchestra compiere un'incredibile svolta. In questo momento dirige in chiave sinfonica i brani più celebri del Festival di Sanremo.
Grazie a lui in Russia la musica sinfonica è diventata rock, ma anche pop. Fabio Pirola, classe 1979, da Trezzo sull'Adda è emigrato a San Pietroburgo e ora sta incantando i russi dirigendo in chiave sinfonica i brani più celebri del Festival di Sanremo.
Fabio Pirola ha lasciato Trezzo per entrare nel pantheon delle star della Russia
Dall'Adda alla Neva; c'è sempre un corso d'acqua nel cuore di Fabio Pirola, talentuoso violinista, la cui carriera è poi esplosa quando si è dedicato alla professione di direttore d'orchestra, è ormai una star consolidata nel pantheon della Russia. E' balzato agli onori delle cronache nazionali quando è diventato la guida della Concord orchestra, una giovane formazione musicale che non teme la sperimentazione e avanza imperterrita sulla strada del successo abbinando gli strumenti classici alle chitarre rock, ma anche alle coreografie di ballo. C'è voluto un po' di tempo per mettere assieme il repertorio, che ora è costituito da brani leggendari di gruppi come Queen, Status Quo, Survivor, The Beatles, Led zeppelin, Nirvana, Aerosmith, Depeche Mode, Metallica, Linkin Park, Rammstein, Scorpions, Europe, Bon Jovi, Muse, Maroon 5, AC/DC e arrangiare le hit per l’orchestra sinfonica classica. E con lo stesso Pirola che durante i concerti, che fanno più volte il giro della Russia e non solo, riempiendo teatri e palazzetti diventa lui stesso un vero e proprio frontman. Tra l'altro nel 2019 ha anche interpretato un cortometraggio, proiettato anche in Italia, durante il Festival "Le giornate del cinema lucano".
La sua nuova fatica, incantare i russi con le hit più famose di Sanremo in chiave orchestrale
Invece, il suo nuovo progetto, da lui stesso ideato, e messo in pratica grazie all'aiuto di un gruppo di giovani compositori russi e milanesi, rivede in chiave sinfonica brani che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo dagli anni Ottanta ai primi Duemila. Forse non tutti sanno che i russi, durante il regime sovietico, potevano vedere in televisione le varie edizioni del Festival canoro della canzone italiana e si appassionarono alle star italiane come Eros Ramazzotti, Al Bano Carrisi, Adriano Celentano, Laura Pausini, I ricchi e poveri, i Pooh e altri cantanti e gruppi che esportarono, di fatto, la musica italiana nel mondo.
Il servizio completo sulla Gazzetta dell'Adda in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 20 febbraio 2021.