Sarebbe un pittore attivo nella bottega di Giovan Battista Crespi detto il Cerano l’autore di un affresco di una Immacolata Concezione del 1601 che si trova a Cassina de’ Pecchi nella ex chiesetta dell’Assunta di via Roma, di proprietà dell’architetto Emilio Dossena. A ipotizzarlo è stata l’Intelligenza artificiale.
Un’analisi fatta dall’Intelligenza artificiale
L’ipotesi di attribuzione dell’affresco è stata illustrata sabato pomeriggio 25 ottobre 2025 nello stesso edificio sconsacrato da Francesco Cau, presidente del Comitato Cassina 150:
La ricerca, condotta in collaborazione con la Pro Loco Cassina–Sant’Agata, ha impiegato per la prima volta strumenti di intelligenza artificiale per analizzare lo stile pittorico e confrontarlo con le principali scuole lombarde di fine Cinquecento.
L’indagine, secondo quanto ha illustrato, ha integrato analisi visive digitali ad alta definizione, con il riconoscimento di tratti pittorici e confronti automatizzati con archivi di opere manieriste e barocche.
La scuola del Cerano
Secondo quanto ha spiegato Cau i programmi di intelligenza artificiale hanno identificato coincidenze compositive, cromatiche e luministiche che riconducono con alta probabilità alla bottega di Giovan Battista Crespi, detto il Cerano (1565–1632), uno dei protagonisti del primo barocco milanese, con possibili influenze stilistiche di Enea Salmeggia, detto il Talpino, artista bergamasco attivo a Milano nello stesso periodo.
Ancora Cau:
L’intelligenza artificiale non sostituisce lo storico dell’arte, ma lo aiuta a vedere connessioni invisibili. È come dare nuova voce alle opere che non hanno lasciato documenti, restituendo loro una storia possibile e coerente.
Il Cerano diresse negli ultimi anni della sua vita la Fabbrica del Duomo.
L’affresco e la sua storia
L’opera, datata 1601, rappresenta la Vergine Immacolata avvolta da luce dorata e circondata da angeli, secondo un’iconografia pienamente tridentina.
Fu realizzata circa ventiquattro anni dopo la costruzione della chiesetta, voluta dai Conti Pecchi e affidata ai frati celestini, ordine benedettino caratterizzato da una profonda devozione mariana.
La monumentalità della figura, il contrasto tra staticità e moto ascensionale, l’uso delle dorature e la qualità plastica rimandano al linguaggio del Cerano e alla sua cerchia; la dolcezza dei volti e la luminosità armonica richiamano invece la sensibilità di Salmeggia.
Il Comitato Cassina 150 e la Pro Loco Cassina–Sant’Agata intendono proseguire con indagini diagnostiche e ricerche d’archivio per approfondire l’attribuzione e completare il percorso di valorizzazione della chiesetta.
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