Cernusco sul Naviglio

Franco Mussida guarito dal Covid: "Ma non sono mai stato sottoposto a tampone"

L'ex chitarrista della Pfm: "Mi sono curato con l'omeopatia. Ora sto bene, ma è una malattia che ti toglie forze ed emozioni".

Franco Mussida guarito dal Covid: "Ma non sono mai stato sottoposto a tampone"
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Franco Mussida storico chitarrista e voce della Pfm fino al 2015, residente a Cernusco sul Naviglio è passato anche lui per il Covid. E si è curato con l'omeopatia. Ora ne è uscito, ma non è mai stato sottoposto a tampone.

"Anche io ho avuto il Covid"

Mussida, da quando ha lasciato la band, si dedica a molteplici iniziative, sopratutto alla scuola che ha fondato negli anni Ottanta, il CPM music institute. "Abbiamo sospeso le lezioni in presenza il 6 marzo - ha raccontato - Il 9 ho iniziato ad avere la febbre". Brividi, debolezza, una certa fatica a respirare. Tutti i classici sintomi riconducibili al Coronavirus. "Ho chiamato il mio medico curante e mi ha detto che non poteva sottopormi a tampone - ha continuato - L'unica cura era la tachipirina, ma che io non posso assumere. Così ho seguito l'omeopatia, grazie al mio omeopata. Sono stato seguito quasi giornalmente da loro e così sono riuscito a tenere sotto controllo il decorso della malattia. La febbre è sempre rimasta a livelli ragionevoli, per cui non ho dovuto essere ricoverato in ospedale per fortuna. Inizialmente ero un po' preoccupato, ma sono riuscito a mantenere la lucidità. Me ne sono rimasto in casa tranquillo e così ho passato la fase più critica. Una volta cessati i sintomi, il medico mi ha detto di rimanere quattordici giorni in quarantena, che poi sono diventati ventotto. Ora sto bene, però è una malattia che ti toglie forze ed emozioni. In ogni caso anche in questa fase nessuno verrà a sottopormi a tampone per verificare se sono ancora positivo".

La moglie asintomatica?

In tutto questo periodo la moglie gli è sempre rimasta accanto e non ha mai avuto un episodio di malessere, per fortuna. Il musicista ritiene che, vista l'estrema contagiosità del virus, lo abbia contratto anche lei, ma che sia rimasta asintomatica. "Anche perché in questo periodo non ci siamo isolati a vicenda, ma abbiamo vissuto in casa normalmente", ha aggiunto. Il loro caso, quello di due persone probabilmente contagiate, ma non certificate, aggiunge un elemento di riflessione sulla reale diffusione dell'epidemia.

Per fortuna c'è la musica

E quale musica è più adatta a un periodo come quello che stiamo trascorrendo? "La musica è consolatoria - ha spiegato - Infatti ho notato un ritorno alla musica di ogni tipo, anche l'inno nazionale. E va benissimo. Ci siamo uniti e sentiti più italiani in questa circostanza. Se solo i nostri politici lo capissero ed evitassero di dividersi in continuazione... Io personalmente sento adatto un brano di Debussy, il Chiaro di Luna. E' molto profondo e la realtà viene illuminata appunto non solo dalla luce solare, ma anche da quella della Luna. E' molto significativo".

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