L'intervento

Cassano d'Adda, parla il rapper del videoclip con gli insulti ai Carabinieri

Avlas: "La violenza? C’è anche a Cassano e noi la raccontiamo".

Cassano d'Adda, parla il rapper del videoclip con gli insulti ai Carabinieri
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Avlas, il 19enne rapper di Cassano d'Adda dice che ama la sua città, tanto da alzare la maglietta e mostrare al centro del petto un tatuaggio molto visibile dove si legge il Codice di avviamento postale 20062, come il titolo del suo ultimo e discusso video musicale pubblicato in Rete e poi rimosso nei giorni scorsi.

Insulti ai Carabinieri il rapper spiega: "La violenza? C’è anche a Cassano"

Avlas, 19enne rapper cassanese, ha sollevato un vero e proprio polverone dopo aver pubblicato su Youtube domenica 13 dicembre 2020 la clip girata nella centrale piazza Perrucchetti. In barba alle restrizioni antiCovid, ha cantato le sue rime circondato da una trentina di ragazzi, alcuni armati di mazze da baseball e pistole giocattolo, scatenando la conseguente reazione dei Carabinieri che hanno denunciato cinque giovani per porto abusivo d’armi, multato altri undici per aver violato il divieto di assembramento e l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuali all’aperto. Lui stesso è stato deferito per vilipendio alle Forze armate ed è stato anche segnalato alla Prefettura di Milano per il possesso per uso personale di 1,6 grammi di marijuana. Questa è stata la sua risposta: "Non mi piace la violenza, ma volevo raccontarla e far vedere che quello che succede a Cassano non è diverso da altre città o da quello che accade in certi quartieri periferici di Milano".

"Una reazione spropositata"

"Non mi aspettavo tutto questo clamore mediatico - ha ripreso  - Ho soltanto pubblicato un video musicale. Non pensavo che sarebbero venute sotto casa sei gazzelle dell’Arma. Sono arrivate al mattino presto, ma io non c’ero, perché ero già andato al lavoro. Faccio l’operaio. Mi guadagno da vivere onestamente e cerco di investire i soldi nella mia passione, la musica. Sto infatti ristrutturando una parte del garage per trasformarlo nel mio studio di registrazione. Per ora ho stuccato e imbiancato, poi un poco alla volta l’attrezzerò".

"Non ce l'ho con i Carabinieri"

Avlas ha dichiarato di non avercela coi Carabinieri. "Come me amano il loro lavoro - ha ripreso - Quando sono venuti in casa sono stati gentili. Abbiamo parlato e mi hanno suggerito di chiedere le autorizzazioni la prossima volta. L’unica cosa che non ho apprezzato è il fatto che si sia puntato il dito contro i miei amici, che oltre a essere stati denunciati perché in casa avevano pistole giocattolo, mazze da baseball e uno sfollagente sono stati citati come extracomunitari. Invece sono cittadini italiani, visto che sono nati qui. E non capisco nemmeno l’accanimento contro il mio video. La Rete è praticamente piena di pezzi simili: il genere rap underground è pieno di insulti e parolacce. Tra l’altro ci sono scene di violenza ben peggiori del mostrare una pistola giocattolo e qualche mazza da baseball".

Ce l'ha col sistema

"La mia era una critica verso il potere di chi ci governa, dato che a mio parere non mi sembra si tratti di persone perfette o immacolate, ma anche del sistema che è preposto per garantirne l’ordine - ha spiegato - Io la violenza l’ho vista, qui e altrove. Ho vissuto anche per due anni in Campania, dove ho notato realtà degradate e povere. C’è gente che arriva a guadagnare onestamente solo 600 o 400 euro al mese e che quindi non ce la fa ad andare avanti".

Cancellerà il graffito sul monumento

Avlas ha poi promesso che si adopererà per cancellare il graffito comparso sulla statua di Perrucchetti in questi giorni dove con la vernice spray è stato scritto 20062. "Non siamo stati noi - ha ripreso - Non c’era quando abbiamo girato il video. E' comparso qualche giorno dopo, ma ci hanno dato la colpa anche di quello e noi lo rimuoveremo perché non ce l’abbiamo con Cassano. Mi hanno dato solo fastidio le critiche ricevute sui social da alcune persone che mi hanno attaccato non sapendo chi sono".

Presto un nuovo video

Avlas insieme al suo amico e inseparabile agente Nosnitch, hanno annunciato che "Le denunce non ci fermeranno, anzi non hanno fatto altro che aumentare la popolarità del video, visto che in pochi giorni ha raggiunto quasi le 25mila visualizzazioni (dopodiché è stato rimosso, ndr). A breve sui nostri canali social lanceremo la prossima clip. Non ci saranno kalashnikov e insulti alla Forza pubblica, ma riusciremo lo stesso a fare clamore. Promesso".

L'articolo completo sul numero della Gazzetta dell'Adda-Martesana in edicola da giovedì 24 dicembre 2020 e nello sfogliabile online.

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