A Cernusco sul Naviglio... il Naviglio di libri ha portato una ventata di pensieri in Martesana
Moltissimi appuntamenti nella tre giorni della kermesse letteraria e tanti spunti di riflessione lanciati dagli autorevoli ospiti
Si è concluso a Cernusco sul Naviglio "Un Naviglio di libri" festival della letteratura per ragazzi. E, come previsto, gli appuntamenti hanno suscitato tantissimo interesse tra bambini e adolescenti, ma anche tra gli adulti, soprattutto genitori e insegnanti.
Il festival
Si è trattato di una tre giorni ricca di incontri per piccoli e grandi con scrittrici e scrittori, spettacoli teatrali, reading, letture animate, laboratori creativi con illustratrici e illustratori, tavole rotonde, approfondimenti di divulgazione e incontri formativi per genitori e insegnanti
Si è tenuta in diversi spazi della città. “Un Naviglio di libri” si rivolgeva alle nuove generazioni, dai 5 anni fino all’adolescenza, ma anche ai loro familiari, educatori o semplici appassionati di storie.
Il programma ha previsto 25 eventi, oltre 20 case editrici coinvolte e più di 30 ospiti tra autori e illustratori di libri e articoli per ragazzi tra i più amati e apprezzati in Italia e non, e una mostra di illustrazioni.
E ancora, influencer, creator e youtuber noti e amati da giovani e giovanissimi, esordienti di talento, giornalisti ed esperti nel settore dell’editoria per ragazzi.
I primi appuntamenti
Tra gli incontri più apprezzati c'è stato senz'altro quello di venerdì mattina con Luigi Garlando, firma nota del giornalismo sportivo, ma anche apprezzatissimo scrittore per ragazzi, che ha risposto alle numerose domande degli studenti delle secondarie di primo grado cernuschesi sul suo libro "Per questo mi chiamo Giovanni" racconto della vicenda di Giovanni Falcone.
Al pomeriggio Garlando si è spostato al Baretto del Centro Sportivo Don Gnocchi con Offside e il Fair Play Festival Italy.
In serata alla Casa delle Arti di via De Gasperi delle arti lo spettacolo teatrale sulla diversità tratto dal libro autobiografico "Il mio segno particolare" di Michele D’Ignazio (intervenuto poi al termine) ha strappato applausi entusiasti.
Il fine settimana
Anche il weekend è stato ricchissimo di incontri con un programma molto fitto. Alcuni nomi: Riccardo Gazzaniga, Federico Taddia, ma anche... Geronimo Stilton.
Molti i laboratori molto frequentati dai ragazzi soprattutto sabato e domenica mattina.
Enrico Galiano sabato pomeriggio in auditorium Maggioni è stato accolto da tantissimi studenti delle medie. Li ha incantati, ma ha incantato soprattutto i loro insegnanti, spiegando perché la didattica basata sull'emozione e l'esperienza è più efficace di quella fondata sulla paura.
Marco Erba con Riccardo Gazzaniga
Il giovanissimo pubblico presente al Maggioni
Marco Erba, Enrico Galiano e Isabelle Leite
Domenica sera è toccato ad Alberto Pellai, noto psicoterapeuta e scrittore, e alla moglie Barbara Tamborini, psicopedagogista e autrice di diversi testi sull’età evolutiva, chiudere il festival appassionando il nutrito pubblico della Casa delle arti, formato soprattutto da mamme, papà, docenti ed educatori, con i loro consigli su come ri-diventare genitori.
Tutto è partito da una riflessione lanciata da Pellai:
E' la generazione di genitori che maggiormente si è attivata per il benessere dei propri figli. Eppure è la generazione di figli in cui si riscontrano maggiori problemi di natura psicologica e sociale, come non si era mai verificato.
La "ricetta" che hanno proposto vale anche per gli adulti: coltivare le relazioni e la socialità. Così Tamborini:
Sono le relazioni che li fanno diventare grandi. La fatica di gestire un incontro, contro la comodità di rifugiarsi nel digitale.
Devono imparare a capire cosa vuol dire fidarsi, devono apprendere come creare uno spirito critico, che sappia distinguere e valutare. Devono arrivare a comprendere che in una relazione c'è sempre una mediazione: ci sono alcune cose alle quali occorre rinunciare e altre invece che sono irrinunciabili.
Pellai invece ha messo in guardia dalla tentazione dei genitori di evitare la sofferenza e le piccole frustrazioni ai figli (dai brutti voti, alle esclusioni nella squadra sportiva fino alle delusioni sentimentali...), perché ciò crea poi persone incapaci di gestirle.
Il pubblico della Casa delle Arti
Marco Erba introduce la serata con Alberto Pellai e Barbara
Le critiche
Accanto ad alcuni incontri seguitissimi e di grande successo, ce ne sono stati alcuni trascurati in questa prima edizione del festival. E' il caso di quello con gli esperti di Medici senza frontiere, tra l'altro una piccola cicca che si è aggiunta all'ultimo minuto al programma.
Così un lettore di Prima la Martesana che ha rinunciato a vedere il Giro di Lombardia per seguire l'evento:
Pur amando la vela e il ciclismo, ieri pomeriggio (sabato) mi sono recato all’incontro con Medici senza frontiere: presenti 3 relatori, 3 addetti della casa editrice del libro presentato e 5 spettatori di cui 3 della mia famiglia.
Diciamo che mi sono vergognato un po’ per essermi ritrovato in questa solitudine cernuschese. Peccato perché la relatrice che ha letto alcuni passi del libro è riuscita anche a commuoverci.
Della serie che è più facile vantarsi che partecipare e questo vale anche per me