L'operazione

Whatsapp e Telegram per diffondere immagini pedopornografiche: identificati 150 gruppi e 432 persone VIDEO

Attraverso gruppi e canali venivano diffusi contenuti che immortalavano abusi su minori in tenera età, a volte anche neonati.

Whatsapp e Telegram per diffondere immagini pedopornografiche: identificati 150 gruppi e 432 persone VIDEO
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Utilizzavano Whatsapp e Telegram per diffondere materiale pedopornografico. Identificati dalla Polizia Postale oltre 150 gruppi pedofili, 432 persone coinvolte in tutto il mondo tra cui 81 italiani.

Pedofili da cellulare

Oltre 300 uomini della Polizia Postale sono impegnati dall'alba di oggi, mercoledì 16 dicembre 2020, per una vasta operazione fatta di perquisizioni e arresti in flagranza in 53 provincie e 18 regioni italiane. Una delle più imponenti operazioni degli ultimi anni contro la pedopornografia online nel nostro Paese. Nel mirino degli agenti 432 persone che si scambiavano immagini con contenuti illeciti utilizzando applicazioni per il cellulare come Whatsapp e Telgram.

Due anni di indagini

La Polizia Postale di Milano, in collaborazione con il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online del Servizio Polizia Postale di Roma, ha condotto un'indagine che ha preso avvio due anni fa avvalendosi di agenti "infiltrati" nelle chat oggetto degli illeciti.  Un'operazione che ha consentito  di identificare 432 utenti che sfruttando le potenzialità delle applicazioni per smartphone partecipavano a canali e gruppi finalizzati alla condivisione di foto  ritraenti vere e proprie violenze su minori.

Abusi su bambini in tenera età

Il materiale ritraeva bambini in tenera età oggetto di abusi e violenze, in alcuni casi si trattava addirittura di neonati. Dei 159 gruppi individuati, 16 erano associazioni a delinquere al cui interno era possibile distinguere tra promotori, organizzatori e partecipanti, con ruoli e compiti ben definiti. Ogni gruppo aveva precise norme interne che servivano a tutelare l'anonimato del sodalizio criminale e dei partecipanti.  La violazione di tal regole comportava l'espulsione dal gruppo.

81 italiani coinvolti

Le indagini hanno permesso agli inquirenti di dare un volto e un nome a ogni nickname utilizzato all'interno dei gruppi. Sono 81 gli italiani identificati dalla Polizia postale milanese, due dei quali (un 71enne napoletano e un 20enne veneziano) gestivano gruppi e reclutavano nuovi sodali provenienti da tutto il mondo. Sono ben 351 gli utenti stranieri coinvolti nell'indagine e per ognuno di essi è stato raccolto materiale utile all'identificazione inoltrato alle agenzie giudiziarie dei Paesi di riferimento che hanno proceduto con l'arresto.

Il fenomeno criminale trasversale

L’attività svolta ha evidenziato come il fenomeno criminale sia assolutamente trasversale, dal momento che tra gli indagati figurano persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee, quali affermati professionisti, operai, studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici, di cui un vigile urbano e diversi disoccupati, con età anagrafiche che oscillano tra i 18 e i 71 anni.
Con riferimento, infine, al fattore geografico, si segnala che le regioni maggiormente interessate risultano essere la Lombardia e la Campania.
In tali territori, infatti, risiede il 35 % degli indagati.

Le perquisizioni

Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura Distrettuale di Milano, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email e profili social. Durante le perquisizioni sono stati anche rinvenuti gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico e un ingente quantitativo di materiale illecito custodito sui supporti informatici sottoposti a sequestro.

E’ l’ennesima attività della Polizia Postale

Quella di oggi è l’ennesima attività portata a termine dalla Polizia Postale che, va ricordato, effettua il monitoraggio H24 dell’intera rete Internet a salvaguardia dei minori e di tutte le fasce deboli. La prevenzione e il contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori sulla rete vedono in prima linea la Polizia Postale. Per questo motivo è di fondamentale importanza per tutti gli utenti segnalare eventuali contenuti illeciti rinvenuti sul web, rivolgendosi al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni sia mediante il Commissariato di P.S. Online (www.commissariatodips.it), dove sono proposte linee guida e suggerimenti utili a contenere i rischi presenti in rete, sia  attraverso le diverse Sezioni e Compartimenti di Polizia Postale presenti su tutto il territorio nazionale.

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