Vince il sì, affluenza sotto il 40%, rimandate le voting machine

Vince il sì come previsto. L'affluenza non raggiunge il 40% con 3 milioni di lombardi al voto. Le Voting machne, però, lasciano dubbi.

Vince il sì, affluenza sotto il 40%, rimandate le voting machine
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Alla fine vince il sì. Il referendum per l'autonomia delle Lombardia si è concluso con il risultato che tutti si aspettavano, una vittoria schiacciante dei favorevoli. Oltre il 95% dei votanti. L'affluenza, alla fine, si attesterà sotto il 40% con 3 milioni di lombardi che si sono recati alle urne. Mezzo flop, invece, per le voting machine.

Vince il sì e affluenza sotto il 40%

Già intorno alla mezzanotte, quando i risultati erano ancora molto parziali, il governatore Roberto Maroni aveva esultato per il risultato ottenuto (LEGGI L'ARTICOLO). In particolare l'affluenza ha superato quell'obiettivo che era stato indicato dall'esponente della Lega al 34% dei votanti. Sono stati oltre 3 milioni i lombardi che si sono espressi intorno all'autonomia della regione, meno del 40% ma un risultato ritenuto positivo.

Voting machine rimandate

Il referendum, però, è stata soprattutto la prima volta in Italia del voto elettronico. Sistema che non raggiunge la sufficienza. Se per immediatezza e per velocità nel voto ha convinto tutti, meno bene sono andate le fasi di pre e post votazione. In tanti hanno lamentato problematiche nell'istallazione dei tablet nei vari seggi (LEGGI CIO' CHE E' ACCADUTO A SEGRATE), ma il vero flop è stato per il post voto. Alle 7 del mattino, infatti, non era ancora stato comunicato il dato ufficiale e definitivo su affluenza e sui risultati del referendum. Basti pensare che in Veneto, con la tradizionale scheda cartacea, le operazioni sono state concluse poche ore dopo la chiusura dei seggi.

Cosa accade ora?

Maroni ha fatto sapere che, forte del parere di 3 milioni di lombardi, insieme al collega Luca Zaia aprirà un tavolo con il premier Gentiloni per far sentire forte la voce della Regione. In questo percorso il governatore lombardo ha già annunciato il coinvolgimento di rappresentanti dei sindaci di tutte le provincie. Al momento, però, non esiste ancora un vero e proprio piano da sottoporre al vaglio del Governo.

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