sanità e politica

Vaccini in Lombardia, approvata la richiesta di rimborsi: “Maggioranza certifica il fallimento della Regione”

Passata all'unanimità la mozione presentata dal Pd: ora la Giunta dovrà fissare un prezzo massimo per il privato e rimborsare chi vi si è rivolto.

Vaccini in Lombardia, approvata la richiesta di rimborsi: “Maggioranza certifica il fallimento della Regione”
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Vaccini in Lombardia: approvata con 58 voti a favore, l’unanimità, in Consiglio Regionale la mozione Pd presentata nei giorni scorsi dal consigliere Samuele Astuti che, tra le altre cose, impegna la Giunta a rimborsare i pazienti fragili che a causa dei ritardi del pubblico si sono rivolti al privato, pagando.

Vaccini in Lombardia, ora i rimborsi

Un via libera importante quello dato dal Consiglio Regionale oggi, martedì 1 dicembre. Ora la parola spetterà alla Giunta di Attilio Fontana che dovrà dare seguito alle richieste avanzate dal Partito Democratico e abbracciata anche dalle forze di maggioranza. Tra queste, quella di rimborsare i lombardi rientranti nella categoria dei “fragili” individuati dalla normativa in materia vaccinale che dal 1 novembre si sono rivolti al privato per ricevere il vaccino.

“La Regione rimedi al suo fallimento”

Presentando la mozione, nei giorni scorsi Astuti l’aveva introdotta come il modo per “rimediare” al pasticcio dei vaccini antinfluenzali di Regione Lombardia. Nelle premesse del testo infatti si ricorda che “Regione Lombardia è in ritardo rispetto alla copertura vaccinale dei propri cittadini a causa dell’incapacità di approvvigionarsi in tempo utile delle dosi vaccinali necessarie, di continui rimandi rispetto alla consegna delle stesse alle Asst e ai medici di medicina generale, di una mancata capacità organizzativa per quanto riguarda la gestione degli appuntamenti e la predisposizione di appositi spazi dove eseguire la somministrazione in sicurezza”.

Problemi che hanno costretto molti a rivolgersi al privato, dove il vaccino antinfluenzale costa fra i 50 e i 70 euro, e altri rischia di costringerne se non arriveranno le 700mila dosi per le quali Aria Spa (la centrale acquisti della Regione) ha chiuso ieri il suo dodicesimo bando.

Un passaggio al privato che comporta però non solo problemi di costo per molte famiglie ma anche di tracciamento da parte delle istituzioni: “L’esecuzione dei vaccini tramite il canale privato, oltre a fotografare il fallimento della Regione – ricorda la mozione –  impedisce di avere una anagrafe vaccinale regionale completa e porta anche cittadini che rientrerebbero nelle categorie target e che avrebbero diritto alla prestazione gratuita, a rivolgersi al privato a causa dell’inefficienza e dei ritardi”.

Le richieste alla Giunta

Da qui le tre richieste approvate dal Consiglio Regionale: la prima, perché si stabilisca un prezzo di riferimento massimo (onnicomprensivo di prezzo medio del vaccino sul mercato, rimborso per l’inoculazione e eventuali servizi amministrativi) che i centri vaccinali privati devono rispettare; la seconda, che la Regione rimborsi di quel costo chi pur avendo diritto al vaccino “pubblico” gratuito si è rivolto al privato dal 1 novembre in poi (oltre agli over 65, la fascia 60-64, le donne in gravidanza o in fase post-partum, gli affetti da patologie a rischio, i loro famigliari gli addetti ai servizi pubblici di primario interesse come medici e forze dell’ordine e i veterinari); infine, a vincolare i centri privati alla comunicazione tempestiva alla Regione dei dati di tutti i cittadini che si rivolgono a loro, così da poter avere una anagrafe vaccinale completa.

Astuti: “I lombardi non devono pagare lo scotto di una gestione scellerata”

Soddisfatto Astuti, primo firmatario della mozione:

“Le lombarde e i lombardi non devono pagare lo scotto di una gestione scellerata della campagna vaccinale in Lombardia. Inoltre, finalmente la maggioranza guarda in faccia la realtà e certifica attraverso il voto il totale fallimento di Regione Lombardia nella gestione della campagna vaccinale antinfluenzale”

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