In manette

Va in Questura per chiedere il permesso di soggiorno, ma è ricercato in El Salvador: arrestato

Sarà estradato un 32enne membro di una pericolosa gang che si era presentato in Polizia (su appuntamento) per ottenere la protezione speciale

Va in Questura per chiedere il permesso di soggiorno, ma è ricercato in El Salvador: arrestato

E’ andato in Questura a Milano per chiedere il permesso di soggiorno. E ne è uscito in manette, perché ricercato nel suo paese d’origine: El Salvador.

Arrestato perché ricercato in El Salvador

Lo scorso fine settimana la Polizia di Stato ha arrestato, in attesa dell’estradizione, un cittadino salvadoregno di 32 anni. Venerdì 31 ottobre 2025, il 32enne si era presentato, munito di appuntamento, presso il Settore rifugiati dell’Ufficio immigrazione della Questura meneghina, per istruire la pratica di rilascio di permesso di soggiorno per “protezione speciale”, a seguito della decisione positiva del Tribunale ordinario di Milano pronunciata a luglio sul ricorso presentato dallo stesso, avverso il diniego della protezione internazionale emesso dalla Commissione territoriale di Milano nel 2021.

Aveva un appuntamento per il permesso di soggiorno

Nel corso degli accertamenti svolti dai poliziotti di via Montebello è emerso, però, a suo carico una segnalazione da parte dell’Interpol per l’arresto provvisorio, ai fini estradizionali verso El Salvador. L’uomo, infatti, è ricercato in quanto colpito da un mandato di cattura emesso dal Tribunal Contra El Crimen Organizado del Paese centroamericano per il reato di partecipazione all’organizzazione MS13, pericolosa gang (con ramificazioni anche nell’hinterland di Milano, come confermano recenti operazioni delle Forze dell’ordine), dedita alla commissione di reati estorsivi, traffico di armi e traffico di droga, così come previsto dalla Legge speciale salvadoregna che prevede la pena massina di 12 anni di reclusione.

E invece è finito nel carcere di San Vittore

Al termine delle procedure, il cittadino salvadoregno è stato associato alla casa circondariale Francesco di Cataldo (San Vittore) e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.