Una pizza per sconfiggere la violenza di genere
A Pozzuolo ha aperto il ristorante "A modo mio", il primo amico della Rete Viola: farà lavorare ragazze con un passato di violenze e maltrattamenti

Una pizza per sconfiggere la violenza di genere. E' l'obiettivo dell'accordo siglato tra Viola, la rete anti-violenza che riunisce ventotto Comuni dell'Adda Martesana, e il ristorante "A modo mio" di via IV Novembre a Pozzuolo, che è stato inaugurato martedì sera.
Il lavoro per combattere la violenza
La Rete Viola esiste da ormai due anni e soltanto negli ultimi mesi ha fornito supporto a circa ottanta donne, alcune delle quali sono entrate nel programma di protezione, molte insieme ai loro figli minorenni. Alle spalle hanno storie di violenze e maltrattamenti domestici alle quali hanno deciso di dire basta. "Uno degli strumenti fondamentali per costruirsi un futuro è il lavoro - ha sottolineato l'assessore ai Servizi sociali di Melzo, Comune capofila, Valentina Francapi - Solo lavorando si può costruire un'indipendenza che permetta di staccarsi finalmente dal passato". E in questo solco è nata la collaborazione con "A modo mio".
Un supporto concreto per chi è in difficoltà
"Il nostro staff ha già di per sé un'importante componente femminile - hanno raccontato i titolari Marco Utzeri e Tymur Isayev - Ci siamo chiesti, perché non fare qualcosa in più per ragazze in difficoltà?". Così è nata la collaborazione con Viola, sancita martedì sera durante l'inaugurazione del nuovo ristorante di Pozzuolo ("A modo mio" ha già una pizzeria a Melzo), alla presenza dell'assessore alle Politiche sociali Ilaria Mafessoni e della referente Viola Lorena Trabattoni, oltre alla stessa Francapi. Dopo una prima fase di assestamento, il ristorante ospiterà alcune ragazze seguite dalla rete, insegnando loro il mestiere e aiutandole a entrare nel mondo del lavoro.
Il primo in Martesana
Si tratta di un esperimento unico in Martesana. E' infatti la prima volta che Viola ha un ristorante "amico". La speranza è però che il cerchio si allarghi e vengano coinvolte sempre più attività. "E' stata una scelta coraggiosa - ha concluso Francapi - Non è facile aprire in un momento come questo e ancora di più non è scontato dare al proprio ristorante anche una vocazione sociale.
Nella Gazzetta dell'Adda
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