L'iniziativa

Un progetto inclusivo alla base della riapertura della ciclostazione

Il parcheggio custodito riservato alle biciclette nella zona della stazione è chiuso da agosto, ma ora il Comune potrebbe aver trovato una soluzione

Un progetto inclusivo alla base della riapertura della ciclostazione
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Ha chiuso ad agosto, dopo che la società che l’aveva presa in gestione aveva deciso di rinunciare all’incarico, ma ora tira aria di cambiamento intorno alla ciclostazione di via Caravaggio.

Un progetto inclusivo alla base della riapertura della ciclostazione

Troppe “magagne” alla ciclostazione. Il servizio, che offre ai pendolari un parcheggio sicuro e custodito per le loro biciclette, presto potrebbe riaprire grazie al coinvolgimento di un’associazione segratese che utilizzerebbe l’edificio per un nuovo progetto inclusivo. Ma andiamo con ordine.

Ad agosto, dopo dieci mesi di attività, la società Gasolio Cicli di Cologno Monzese aveva deciso di interrompere il servizio. La ditta aveva grandi progetti per il manufatto di via Caravaggio, che avrebbe dovuto ospitare anche un bar per colazioni, pranzi e anche aperitivi.

Poco tempo dopo l’inaugurazione della ciclostazione, però, la struttura ha iniziato a presentare una serie di problemi: infiltrazioni, accumuli di condensa, servizi igienici non adatti al tipo di pulizia richiesta per i bagni pubblici e una pedana d’accesso da sostituire.

Alla fine, l’accumularsi dei disagi ha reso chiaro che nella struttura messa a disposizione dal Comune c’erano troppe falle per realizzare i propri piani. Così,  dopo due chiusure per lavori, Giuseppe Fiocco, amministratore dell’azienda colognese, non ha potuto far altro che rinunciare all'incarico per proteggere la sua azienda.

Ecco come appare, a oggi, la ciclostazione

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Un’associazione sarebbe la chiave della riapertura

Ora, alcune settimane dopo il termine del servizio, iniziano ad intravvedersi alcuni spiragli. Intanto, dopo alcuni sopralluoghi, la situazione del container che ospita la ciclostazione è apparsa meno preoccupante di quanto si temeva. A spiegarlo è la stessa Antonella Caretti, assessore ai Trasporti.

Abbiamo eseguito dei nuovi interventi ed è emerso che una delle cose che ci preoccupava di più in realtà era infondata. La parte davanti su cui si trova la pedana era crollata perché era stato utilizzato legno truciolare, inadatto. Pensavamo che questo materiale fosse stato impiegato come base d’appoggio per l’intera struttura, invece per il resto della ciclostazione è stato usato un legno idoneo

Perché il manufatto torni a essere completamente funzionante, ora serve solo la perizia di un elettricista. “ I lavori di impermeabilizzazione hanno retto alle piogge di questo periodo fatta eccezione per una porzione - ha spiegato l’assessore - Le infiltrazioni hanno interessato la zona dove si trova l’impianto elettrico e ora, eseguite le riparazioni, serve una nuova certificazione”.

L’aspetto più interessante, però, riguarda il possibile ente a cui potrebbe essere affidata la gestione del servizio. Questa volta, all’interno dei locali della ciclostazione potrebbe insediarsi un’associazione segratese che intende fare del parcheggio custodito la base di un importante progetto di inclusione.

Sui dettagli ci sono ancora molto riserbo e cautela, ma l’accordo sembra essere sulla buona strada per concretizzarsi, regalando così alla ciclostazione la possibilità di partire nuovamente dopo un inizio non proprio fortunato.

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