Un buco nel muro per entrare in banca di Melzo: la Polizia sventa un colpo da 300mila euro
La banda di rapinatori proveniente da Palermo era attesa dalla Squadra Mobile: a sventare il loro piano l'arrivo della donna delle pulizie della filiale
Una retata organizzata nei minimi dettagli per arrestare i malviventi che da tempo progettavano il colpo nella banca di Melzo. Ieri, lunedì 11 marzo 2024, il personale della Polizia Stato di Milano ha arrestato in flagranza sei criminali pronti a penetrare nella filiale della Bcc Milano in via Martiri della Libertà. Un colpo che avrebbe fruttato loro 300mila euro.
Colpo in banca sventato
In tanti hanno notato il parcheggio del Tangram chiuso con veicoli in strada e si saranno domandati cosa successo. La risposta è arrivata questa mattina al termine delle pratiche burocratiche conseguenti all'arresto di una banda di rapinatori banca avvenuta a Melzo.
Ieri la Polizia di Stato di Milano ha arrestato in flagranza sei rapinatori italiani, di età compresa tra i 32 e i 61 anni, intenzionati a realizzare una rapina con la tecnica del buco nella Bcc Milano. I poliziotti della Sezione Reati Contro il Patrimonio della Squadra Mobile milanese, nelle prime ore di ieri lunedì 11 marzo, hanno impedito che il gruppo di rapinatori provenienti da Palermo realizzasse un colpo che avrebbe potuto fruttare loro circa 300mila euro.
Le lunghe attività di indagine
A seguito di una accurata attività info-investigativa, gli agenti avevano appreso che una batteria di rapinatori palermitani si sarebbe recata a Milano per realizzare una rapina in banca e avrebbe trovato appoggio presso un “basista”. I successivi accertamenti avevano portato a ritenere che uno degli obiettivi fosse proprio la filiale di Melzo della Banca del Credito Cooperativo di Milano. Il servizio di appostamento eseguito sin dalle prime ore del mattino dai poliziotti della Squadra Mobile ha consentito non solo di arrestare in flagranza gli autori della tentata rapina ma, anche, di ricostruire in modo puntuale l’azione delittuosa.
Volevano penetrare nel caveau
Quattro degli indagati hanno fatto accesso tramite il piano interrato dell’edificio della banca, ove sono presenti i parcheggi per i dipendenti, hanno forzato una delle porte antipanico e, da lì, sono risaliti fino al piano terra dove si trova l’ingresso principale della banca. Nelle immediate vicinanze vi è una intercapedine delimitata da una porta: da qui hanno proceduto, utilizzando con perizia diversi strumenti di ferramenta, a effettuare una foratura del muro che li conducesse all’interno dell’istituto bancario. Il loro piano era di attendere che qualcuno dei dipendenti arrivasse per poi sfondare definitivamente il muro separatorio e accedere all’interno degli uffici senza rischiare di far scattare l’allarme. Come testimoniato dalle fascette in plastica trovate in loro possesso, avrebbero poi proceduto a immobilizzare i dipendenti per attendere, in tutta calma, l’apertura delle casse temporizzate.
Piano sventato... dall'addetta alle pulizie
Il piano, semplice e collaudato, è stato disturbato, tuttavia, dall’arrivo di una donna addetta alle pulizie dell’edificio che si è recata verso l’intercapedine ove è presente il pulsante di sblocco delle porte esterne e, una volta aperta la porta, si è trovata davanti a quattro uomini con il volto coperto. Stupiti da questo imprevisto, compreso che non potevano immobilizzare la donna nell’androne, i rapinatori sono immediatamente fuggiti minacciando la donna di non chiamare nessuno. Ad attenderli fuori, però, c’erano i poliziotti della Squadra Mobile che hanno bloccato anche il loro autista che li stava attendendo a bordo di una autovettura rubata e con targa clonata.
Poco più in là, ai confini del comune di Melzo, vi era ad attenderli il basista che, per quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, avrebbe dovuto fare da staffetta all’auto dei rapinatori. Anch’egli è stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile poco dopo l’arresto dei suoi complici.