Uccise e fece a pezzi la madre: spunta l'ipotesi di un complice
Isolato un profilo genetico maschile ignoto sugli oggetti utilizzati per mutilare il cadavere
Rosa Fabbiano potrebbe non aver agito da sola quando ha smembrato il corpo della madre a Melzo.
Trovato un Dna maschile non identificato
Il 26 maggio 2022 era stato trovato a Melzo il cadavere di Lucia Cipriano, smembrato in nove parti. È stato disposto il rinvio a giudizio innanzi alla Corte di Assise di Milano della figlia Rosa Fabbiano per l’omicidio dell’anziana madre.
La prima udienza si terrà il 29 maggio 2023. Al momento Fabbiano è l’unica imputata per il reato di omicidio, mutilazione e soppressione di cadavere della madre.
Tuttavia, il Ris di Parma ha recentemente depositato i risultati degli accertamenti biologici effettuati su alcuni reperti, prelevati all’interno dell’abitazione della vittima, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, in collaborazione con la Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Pioltello. I biologi hanno isolato un profilo genetico maschile ignoto, presente su alcuni oggetti (insieme al profilo Dna della vittima e dell’imputata), verosimilmente utilizzati per mutilare il cadavere.
La Procura della Repubblica sta espletando ulteriori indagini per far luce sulla vicenda e per comprendere se vi sia un altro responsabile che, oltre all’imputata (che si è sempre trincerata dietro un ostinato silenzio) abbia partecipato allo smembramento del cadavere dell’anziana donna o che abbia, addirittura, avuto un ruolo nella sua uccisione.