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Truffe online, fermata la banda: una misura cautelare anche a Capriate San Gervasio

I provvedimenti scattati nei confronti di quattro persone di nazionalità italiana, domiciliate rispettivamente in Brianza e nella provincia di Bergamo

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Le indagini del Carabinieri della stazione di Vimercate sono scattate nel novembre del 2022 dopo la denuncia del titolare di una carta PostePay che aveva notato sul proprio estratto conto alcuni movimenti anomali.

Truffe online, fermata la banda: una misura cautelare anche a Capriate San Gervasio

Nella mattinata di ieri, martedì 7 maggio 2024, la Compagnia Carabinieri di Vimercate, coadiuvata dai Comandi Arma competenti sui rispettivi luoghi di residenza, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal GI.P. del Tribunale di Monza su richiesta della Procura della Repubblica di Monza nei confronti di quattro persone di nazionalità italiana, tutte già note alle Forze dell’ordine, domiciliate rispettivamente in Brianza e nella provincia di Bergamo e gravemente indiziate dei reati di associazione per delinquere, truffa, sostituzione di persona ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento.

Le misure cautelari

Il provvedimento, come riporta Prima Monza, si basa sulle risultanze di un’indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Vimercate a partire dal mese di novembre 2022, nell’ambito di un procedimento coordinato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, che ha richiesto ed ottenuto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di un 54enne e un 34enne, domiciliati nei comuni di Dalmine e Bergamo, e dell’obbligo di dimora nei comuni di Burago di Molgora e Capriate San Gervasio nei confronti di un 50enne e di una donna 49enne. A carico di ulteriori otto soggetti, indagati per le medesime fattispecie di reato quali presunti complici, si procede contestualmente in stato di libertà.

L'indagine partita dalla denuncia del titolare di una carta PostePay

L’attività investigativa è nata dalla denuncia del titolare di una carta PostePay che aveva notato sul proprio estratto conto alcuni movimenti anomali. Le indagini hanno consentito inizialmente di individuare nel figlio del denunciante l’autore delle operazioni non riconosciute, e poi di verificare che le operazioni stesse erano correlate ad accrediti operati da persone risultate vittime di truffe online poste, in essere mediante la pubblicazione di finti annunci “esca” su note piattaforme virtuali dedicate alla compravendita di autoveicoli.

In particolare, secondo la prospettazione accusatoria ritenuta valida dal Giudice cautelare, le vittime, interessate all’acquisto di un veicolo il cui annuncio di vendita era spesso corredato anche di fotografie e informazioni di dettaglio, contattavano il finto venditore al recapito indicato e versavano una somma di denaro a titolo di anticipo in attesa di perfezionare l’operazione, riservandosi di corrispondere il saldo all’atto della consegna del bene. Tuttavia, l’affare non si concretizzava mai poiché gli autori delle presunte truffe, dopo aver incassato l’anticipo concordato, si rendevano irreperibili.

I militari della Compagnia di Vimercate, individuato il modus operandi e anche i presunti complici coinvolti nelle truffe, hanno svolto meticolosi approfondimenti attraverso la raccolta e l'analisi delle denunce delle vittime, il pedinamento e l'osservazione dei partecipanti al sodalizio e ancora perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici, carte di debito e altri beni della disponibilità degli indagati, ritenuti pertinenti ai reati.

Il sodalizio e gli affiliati

Al termine degli approfondimenti investigativi, è emersa, secondo l’impianto indiziario confluito nell’odierno provvedimento, l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale, i cui principali esponenti, individuati nei destinatari delle misure cautelari eseguite, si servivano di altri affiliati che ponevano a disposizione dell’organizzazione le carte di debito utilizzate per ricevere gli indebiti accrediti, intascando, a titolo di compenso per la prestazione illecita, una percentuale sulle operazioni fraudolente.

Il sodalizio si incontrava ad Agrate

Nel corso dell’attività d’indagine, o Carabinieri hanno individuato in un noto locale di ristorazione di Agrate Brianza - i cui titolari e il relativo personale sono risultati del tutto ignari ed estranei alla vicenda - il luogo di incontro dei partecipanti al sodalizio, dove venivano concordate le fasi e le modalità di ciascuna truffa, nonché la spartizione dei proventi.

Scoperte 25 truffe ma le indagini proseguono

Le risultanze investigative riguardano, allo stato, 25 presunte truffe effettuate con le modalità descritte ai danni di vittime residenti rispettivamente nelle province di Monza e Brianza, Vicenza, Udine, Torino, Arezzo, Napoli, Lecce, Siena, Padova, Mantova e Prato, che hanno fruttato, tra l’agosto 2022 e giugno 2023, proventi illeciti stimati complessivamente in oltre 50.000 Euro. Nel corso dell’esecuzione del provvedimento cautelare, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro beni e documenti di varia natura, ritenuti pertinenti ai reati per cui si procede. Le indagini proseguono anche per individuare possibili ulteriori truffe sviluppatisi secondo il medesimo schema operativo emerso.

Gli arrestati da sottoporre a custodia cautelare in carcere sono stati tradotti presso le Case circondariali di riferimento, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha emesso la misura.

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