Tragedia di Pioltello cerimonia in memoria delle vittime del disastro VIDEO e FOTO
Una cerimonia semplice, ma sentita per ricordare le vittime della tragedia del 25 gennaio 2018.
A due anni dalla tragedia di Pioltello, oggi, sabato 25 gennaio, si è tenuta la cerimonia di commemorazione presso la stazione ferroviaria.
Tragedia di Pioltello due anni dopo
Sul binario 1 del passante Limito Seggiano si sono ritrovati diversi sindaci della Martesana, rappresentanti della Polizia Ferroviaria di Lambrate, dei carabinieri di Pioltello, della Polizia Locale, delle associazioni di primo soccorso, della Protezione civile e di tanti sodalizi pioltellesi e non solo. Lì dove due anni fa si stava consumando una delle peggiori tragedie ferroviarie nella storia della Lombardia e forse d'Italia. A meno di un chilometro di distanza dalla stazione, infatti, alle 6.57 del 25 gennaio 2018 trovavano la morte Alessandra Giuseppina Pirri, Ida Maddalena Milanesi e Pierangela Tadini.
Una cerimonia semplice, ma sentita
La cerimonia di commemorazione si è aperta con la posa di una corona di fiori in memoria delle tre donne, seguita dal Silenzio suonato dai trombettieri della Banda Sant'Andrea. Quindi la parola è passata al parroco di Seggiano don Andrea Andreis. "Il treno dovrebbe essere un mezzo che accompagna verso il luogo di lavoro o di studio, un mezzo su cui viaggiano le famiglie, non dovrebbe essere un luogo di morte e dolore - ha ricordato durante la preghiera - Il nostro di oggi è un grido di giustizia e di consolazione, ma deve essere anche un invito a portare nel cuore la speranza. Siamo nelle mani della Provvidenza di Dio".
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"Chiediamo chiarezza"
Tra le autorità l'unica a prendere parola è stata la padrona di casa, Ivonne Cosciotti, che si è soffermata a ringraziare le Forze dell'ordine e i volontari che quel drammatico giorno profusero sforzi e energie raddoppiate pur di portare conforto ai feriti, alle vittime di quella tragedia. "Chiediamo chiarezza su un disastro che avrebbe potuto avere una portata ancor maggiore - ha commentato - Ci sarà un processo in cui chiederemo risposte, non certo un capro espiatorio. Il bene della comunità deve sempre essere al centro dell'operato delle istituzioni, a ogni livello deve esserci quella cura e quell'attenzione nell'operato richiesta dalla responsabilità che abbiamo".