Tragedia del Grande Torino 70 anni dopo: una delle vittime riposa in città

Il 41enne Celeste D'Incà era il motorista dell'aereo precipitato il 4 maggio 1949: è tumulato al cimitero monumentale di Sesto San Giovanni

Tragedia del Grande Torino 70 anni dopo: una delle vittime riposa in città
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Tragedia del Grande Torino 70 anni dopo: una delle vittime riposa in città. Il 41enne Celeste D'Incà era il motorista dell'aereo precipitato il 4 maggio 1949: è tumulato al cimitero monumentale di Sesto San Giovanni.

La tragedia del Grande Torino, 70 anni dopo

La tragedia di Superga fu un incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949. Alle ore 17:03, il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, siglato I-ELCE, con a bordo l’intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese; le vittime furono 31, tra giocatori, dirigenti del Grande Torino, giornalisti e membri dell'equipaggio.

grande torino

L’aereo stava riportando a casa la squadra da Lisbona, dove aveva disputato un incontro amichevole contro il Benfica, organizzata per aiutare, con l’incasso, il capitano della squadra lusitana Francisco Ferreira, in difficoltà economiche. Nell’incidente perse la vita l’intera squadra del Torino, vincitrice di cinque scudetti consecutivi dalla stagione 1942-1943 alla stagione 1948-1949, e che costituiva la quasi totalità della Nazionale italiana. Una delle vittime, Rubens Fadini, 21 anni, è sepolto ad Arcore, in Brianza, sua città di origine. La sua storia è stata raccontata dai colleghi del Giornale di Monza.

Tra le vittime anche un sestese

Tra i morti (non ci furono sopravvissuti) anche i membri dell'equipaggio: il motorista D'Incà, 41 anni, che riposa al cimitero vecchio di Sesto di viale Rimembranze, Pierluigi Meroni (33 anni, primo pilota), Cesare Bianciardi (34, secondo pilota) e Antonio Pangrazzi (42, radiotelegrafista).

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