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Tentata estorsione, Loris Grancini fondatore dei Viking assolto anche in Cassazione

Il cernuschese era stato trascinato in Tribunale dal titolare concessionaria ufficiale di ticketing della Juventus. Dopo la condanna in primo grado, era stato già assolto in secondo

Tentata estorsione, Loris Grancini fondatore dei Viking assolto anche in Cassazione
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Assolto perché il fatto non sussiste. Loris Grancini, residente a Cernusco sul Naviglio e fondatore dei Viking, gruppo milanese di ultras della Juventus, è stato assolto in via definitiva in relazione all'accusa del reato di tentata estorsione per cui era stato condannato a 5 anni e 6 mesi nel processo di primo grado tenutosi a dicembre 2019.

Assolto dalla Cassazione

Lo ha deciso la Cassazione che ha così ricusato il ricorso di Roberto Pano, titolare della Easy Event concessionaria ufficiale di ticketing della società torinese a Milano. Questi aveva sostenuto di essere stato minacciato da Grancini e dagli altri due coimputati Christian Mauriello e Christian Fasoli, anch’essi membri dei Viking (e anche loro assolti), per non avere fornito loro i biglietti richiesti per le partite allo stadio.

In una prima occasione (aprile 2015) l’accusatore, che aveva spiegato di avere stampato in modo anomalo 250 biglietti della partita di Champions Juve-Real che aveva poi dovuto annullare, ha sostenuto che Grancini e compagni avrebbero ventilato dar fuoco al negozio per ottenerli.

In una seconda (maggio 2017) il cernuschese avrebbe evocato l’arrivo di alcuni calabresi di Corsico non ottenendo i tagliandi per la partita Juve-Crotone. Nell’ultima, pochi giorni dopo, avrebbe anche mimato il gesto del caricamento di un’arma da fuoco avendo ottenuto sempre risposta negativa per Juve-Roma.

Smontate le accuse

Secondo la difesa di Grancini, i Vikings si sarebbero lamentati di un atteggiamento ostruzionistico della società nei loro confronti dopo le dichiarazioni dello stesso Grancini agli organi di stampa sull’inchiesta Alto Piemonte riguardo alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nei gruppi della tifoseria organizzata (e soprattutto dopo gli arresti del luglio 2016), nelle quali rimarcava l’esistenza del problema e rivendicava gli sforzi del suo gruppo invece per restare al di fuori di certe logiche o pressioni.

I Vikings gestivano circa 850 abbonamenti, da rivendere ai propri iscritti, mentre la dotazione di biglietti, già calata drasticamente con il passaggio dal Delle Alpi allo Stadium si sarebbe ridotta all’osso dopo uno sciopero del tifo (lasciavano vuoto il settore loro riservato) dovuto a una protesta contro la Questura che aveva ritirato il loro striscione a seguito di cori incriminati durante un incontro.

Pano sarebbe stato accusato dai Viking, ma senza alcuna minaccia di sorta, di favorire l’ostruzionismo nell’approvvigionamento dei biglietti, invece di aiutarli, se non altro per una forma di riconoscenza.

Primo e secondo grado

Grancini e compagni erano stati condannati in primo grado per tentata estorsione a 5 anni e mezzo, ma erano poi stati assolti un anno fa dalla Corte d'Appello. Ne era seguito il ricorso in Cassazione di Pano. Ora giudici hanno chiuso definitivamente la vicenda.

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