Tribunale

Sversamento di acque inquinate, imprenditore condannato

Il rappresentante di un'impresa metalmeccanica di Cologno Monzese che lavora metalli ha presentato ricorso. Il Comune si è costituito parte civile

Sversamento di acque inquinate, imprenditore condannato
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A seguito dei campionamenti era emerso un superamento dei limiti imposti dalla normativa. Da qui le accuse nei confronti del responsabile di un’azienda metalmeccanica di Cologno Monzese, per il quale è arrivata una sentenza di condanna in primo grado emessa dal Tribunale di Monza.

Sversamento di scarti di lavorazione

La vicenda giudiziaria, però, non è finita. L’imprenditore, infatti, che dovrà anche risarcire il Municipio (l’importo del dovuto sarà stabilito in sede civile) ha presentato ricorso in appello, con la speranza di ribaltare il verdetto emesso nell’estate del 2023. Si tornerà in aula, a Milano, il 30 gennaio. E l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Zanelli, come fece quella del commissario prefettizio Anna Aida Bruzzese, sarà parte civile.

Il ricorso in appello dopo la condanna

L’impresa è ritenuta responsabile di uno scarico di acque reflue industriali derivanti dall’attività di trattamento e rivestimento dei metalli. Fortemente inquinanti, si sarebbero dovute smaltire a norma di legge, ma così, secondo le accuse mosse dalla Procura di Monza e confermate dalla sentenza dello scorso anno, non sarebbe avvenuto. Sarebbe stato violato il Codice dell’ambiente. A riprova c’è l’esito degli accertamenti condotti ad aprile 2021, che hanno fatto emergere uno sforamento per quanto riguarda le concentrazioni di zinco, sostanza potenzialmente nociva e pericolosa soprattutto se dovesse andare a intaccare la falda.

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