Suicidio del tiktoker 21enne, padre indagato per omessa custodia dell'arma
Procura di Monza al lavoro dopo il dramma di Sesto San Giovanni

La Procura di Monza ha aperto un fascicolo d'inchiesta per omessa custodia di arma da fuoco e istigazione al suicidio sulla morte di Davide Garufi, il 21enne tiktoker suicida nella propria abitazione di Sesto San Giovanni, in via Campestre, nel quartiere di Cascina Gatti, nella serata di mercoledì 19 marzo 2025.
Suicidio del tiktoker, doppio filone d'indagine
A confermarlo è stato il procuratore della Repubblica di Monza Claudio Gittardi. Le indagini relative alle responsabilità di terzi nel portare il giovane a togliersi la vita non sarebbero però collegate ai messaggi apparsi sui social media, dove il 21enne aveva raccontato la sua esperienza di transizione di genere. Ciò non toglie che i commenti d'odio e gli insulti siano apparsi sui social anche a diversi giorni di distanza dalla tragica morte del 21enne.
L'omessa custodia dell'arma
Intanto i Carabinieri della Compagnia sestese sono al lavoro per ricostruire le modalità con le quali il giovane ha compiuto il gesto estremo: ha usato la pistola d'ordinanza del padre, di professione guardia giurata per un istituto di vigilanza privata, che pare la lasciasse in casa, in uno zainetto, facilmente accessibile, quando non la utilizzava al lavoro. Da qui l'ipotesi di reato di omessa custodia.