in tribunale

Strangolò la moglie malata: via al processo. Le figlie si costituiscono parte civile

Giuliano Luigi Bonicalzi, ad agosto 2021  uccise la moglie Teresa Rocca, 86 anni, di Brugherio.

Strangolò la moglie malata: via al processo. Le figlie si costituiscono parte civile
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E' partito stamattina, lunedì 25 gennaio 2021, in Tribunale a Monza il processo nei confronti di  Giuliano Luigi Bonicalzi, l'80enne che ad agosto 2020  uccise strangolandola la moglie Teresa Rocca, 86 anni, di Brugherio.

Omicidio della moglie a Brugherio: via al processo

Stamattina presso il Tribunale monzese si è tenuta la prima udienza. Bonicalzi era presente in aula. La difesa dell'uomo seguirà la strada dell'infermità anche solo temporanea per l'uomo. Una versione sostenuta sin dai giorni successivi alla tragedia dall'avvocato dell'uomo, Domenico Sperlenga.

"Il mio assistito è sempre stato lucido: non ha confessato, ma semplicemente raccontato e descritto cosa è avvenuto all’interno dell’appartamento. Non ha negato il fatto, piuttosto mancherebbe il dolo, cioè l’intenzione di provocare la morte della moglie", aveva detto il legale nei giorni successivi il fatto.

Sperlenga ha annunciato anche la volontà di produrre una perizia di parte che attesterebbe l'incapacità temporanea del suo assistito. Il pubblico ministero Michele Trianni, però, ha sostenuto che non ci siano evidenze dell'incapacità di intendere dell'uomo e richiesto alla Corte di Assiste, presieduta da Alessandro Rossato, la possibilità di una contro-perizia.

Le figlie parte civile

Intanto le tre figlie dell'uomo si sono costituite parte civile  nel procedimento nei riguardi del padre. La prossima udienza è stata fissata per lunedì 1 marzo. In quella data potrebbero essere sentiti lo stesso Bonicalzi, la badante e la nipote, che il giorno della tragedia chiamò i soccorritori.

La vicenda

Tutto ha inizio la mattina di martedì 4 agosto 2020. Un’ambulanza chiamata da una nipote della coppia avvisata a sua volta dal nonno alle 06.30 soccorre l’anziana residente in una piccola villetta a Brugherio. Ai sanitari l’uomo racconta che moglie, già con gravi patologie fisiche e mentali, ha avuto un malore a seguito di una caduta. I medici del Pronto soccorso di Vimercate, tuttavia, si accorgono che i segni sul collo della vittima sono compatibili con uno strangolamento e non con un incidente domestico, informando immediatamente i Carabinieri. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Monza Michele Trianni, si sono subito concentrate sul contesto familiare.

I successivi interrogatori e le sommarie informazioni testimoniali raccolte tra parenti e amici hanno permesso di concentrare inevitabilmente l’attenzione sul marito, delineando già in poche ore un quadro accusatorio solido. Dopo lunghe ore di interrogatorio è arrivata la confessione. L’80enne ha infatti ammesso di aver strangolato l’anziana moglie per poi sperare in una sua ripresa per tutta la notte, finché, impaurito, ha chiesto aiuto alla nipote fingendo che la stessa avesse avuto un malore a seguito di una caduta.

Gli elementi investigativi raccolti avevano dunque consentito al Gip di Monza di emettere un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo.

 

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