Polizia di Stato

Spedizione punitiva da Cassano d'Adda con sparatoria: in carcere il noto rapper Shiva

Nell'aggressione un cassanese, Alessandro R., era rimasto ferito di rimbalzo da un proiettile esploso da una pistola

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La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – VII Dipartimento, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un noto rapper milanese di 24 anni, Andrea Arrigoni in arte Shiva,  gravemente indiziato del reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. L'11 luglio scorso si era reso protagonista, insieme ad altri giovani, di una sparatoria avvenuta a Settimo Milanese in cui era rimasto ferito anche Alessandro R., 24enne residente a Cassano d'Adda

La sparatoria dell'11 luglio

L’attività investigativa è nata a seguito della sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, la sera dell’11 luglio, nel corso della quale due giovani milanesi vennero entrambi attinti da colpi d’arma da fuoco alle gambe. Quella sera gli agenti della Polizia di Stato intervenuti sul posto avevano riscontrato la presenza di uno solo dei feriti che aveva rifiutato il ricovero in ospedale perché aveva riportato una leggera abrasione alla gamba e aveva manifestato la volontà di non raccontare nulla in merito all’accaduto.  Poco dopo la sparatoria, un altro giovane si è presentato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vimercate, con una ferita d’arma da fuoco a una gamba, fornendo una fumosa e mendace spiegazione di quanto accadutogli, riconducendo il ferimento all’azione da parte di cinque ignoti aggressori.

Le attività di indagine

La successiva ricostruzione del grave fatto delittuoso è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile milanese attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti. L’attività investigativa, attualmente nella fase delle indagini preliminari, ha consentito quindi di individuare in modo puntuale le fasi salienti dell’episodio e di ricondurre lo stesso, verosimilmente, a pregressi contrasti tra soggetti gravitanti nel mondo rap/trap milanese.

Il tentato omicidio è avvenuto a culmine del tentativo di aggressione che i due giovani attinti alle gambe avrebbero messo in atto nei confronti del noto rapper e dei suoi amici. La spedizione punitiva era partita proprio da Cassano d'Adda.

Oltre all’esecuzione della misura cautelare, sono state eseguite, con l’ausilio delle Squadre mobili di Brescia e Monza Brianza, numerose perquisizioni delegate nei confronti dei soggetti coinvolti nell’episodio, alcuni di quali indagati, e presso la casa discografica del noto rapper.

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