Indagini in corso

Sorpresi a imbrattare le carrozze dei treni nel deposito Atm: due giovani fermati a Gorgonzola

L'episodio nella serata di domenica scorsa. I giovani erano in sette, ma due sono stati beccati in via Como dai Carabinieri

Sorpresi a imbrattare le carrozze dei treni nel deposito Atm: due giovani fermati a Gorgonzola
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Il blitz è scattato nella serata di domenica scorsa a Gorgonzola.

Sorpresi a imbrattare le carrozze dei treni nel deposito Atm: due giovani fermati a Gorgonzola

Il loro obiettivo erano le carrozze dei treni situate nel deposito Atm cittadino, in via Trieste, "scambiate", come troppo spesso accade, per una tela bianca da imbrattare con lo spray.

Ma stavolta a due dei sette ragazzi entrati in azione nel fine settimana, un 20enne di Milano e un 23enne di Parma, è andata male e sono stati fermati e identificati.

L’episodio è avvenuto intorno alle 20.20 di domenica scorsa, quando la vigilanza del deposito Atm ha notato alcuni movimenti sospetti all’interno dell’area e la presenza di alcune persone venute da fuori. Da qui la chiamata ai Carabinieri di Gorgonzola, che hanno immediatamente inviato sul posto una pattuglia, già impegnata in un servizio di perlustrazione del territorio.

Nel frattempo i giovani, tutti con il volto travisato, vedendosi scoperti, si sono dati alla fuga, non prima però di essere riusciti nel loro intento, ovvero imbrattare tre carrozze di un treno con bombolette spray. Ma i militari a quel punto erano già sulle loro tracce e, dopo alcune ricerche nel circondario, sono riusciti a fermare due dei vandali (entrambi italiani) all’altezza del civico 5 di via Como.

Proprio lungo quella strada i Carabinieri hanno anche rinvenuto uno zaino di colore blu, all’interno del quale c’erano 7 bombolette spray di varie marche, subito poste sotto sequestro. I due ragazzi fermati sono stati invece denunciati all’Autorità giudiziaria di Milano, in concorso, per i reati di invasione di terreni o edifici e deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

Gli stessi avevano anche con sé due macchine fotografiche professionali (marchio Canon), prive però di memory card e che non contenevano materiale probatorio utile alle indagini. Pertanto gli inquirenti procederanno ora all’acquisizione dei filmati ripresi dal circuito di videosorveglianza del deposito, che dovrebbe aver ripreso tutta la scena, così da poter arrivare all’identificazione di tutti i responsabili.

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