L'ordinanza

Sicurezza, schiamazzi e irregolarità nella discoteca “abusiva”: stop alle feste e chiusura alle 22

Giro di vite a Vimodrone nei confronti dell'ex Mala Vida, su cui da tempo sono accesi i riflettori delle Forze dell'ordine

Sicurezza, schiamazzi e irregolarità nella discoteca “abusiva”: stop alle feste e chiusura alle 22

Il lupo cambia il nome, ma non il vizio. Quello che si sta per avvicinare sarà il terzo weekend di applicazione dell’ordinanza firmata dal sindaco di Vimodrone Dario Veneroni, che ha stabilito drastiche misure tra cui l’obbligo di chiusura alle 22 e il divieto di organizzare “trattenimenti musicali, danzanti o di pubblico spettacolo, salvo il rilascio delle prescritte licenze di pubblica sicurezza”.

Nuovo provvedimento per la discoteca latina di Vimodrone

Il destinatario è l’ex Mala Vida di via dell’Artigianato 18, ora denominato Spazio Vimo Aps. L’Amministrazione comunale e le Forze dell’ordine hanno avuto modo di appurare che, dopo la recente modifica alla denominazione del club, i problemi legati agli schiamazzi, al disturbo della quiete pubblica e, più in generale, alla sicurezza dentro e nei pressi dello stabile sono rimasti gli stessi dei mesi e degli anni passati.

E’ cambiato il nome, ma i problemi sono rimasti gli stessi

La stessa gestione è rimasta “in famiglia”, visto che l’attuale presidente dell’associazione Spazio Vimo (che il 12 settembre 2025 aveva presentato la Scia per la somministrazione di alimenti e bevande, inibita per una serie di carenze e difformità) altro non è che l’ex vicepresidente del Mala Vida.

Gli accertamenti della Polizia Locale e dei Carabinieri

A confermare la piena continuità tra le due attività ci sono anche le campagne, anche tramite i social, per pubblicizzare gli eventi molto frequentati dalla comunità latinoamericana, pure con vendita dei biglietti d’ingresso, che fanno chiaramente riferimento al Mala Vida, al centro di diversi interventi e provvedimenti (anche della Questura di Milano, su segnalazione delle Forze dell’ordine locali) che ne avevano provocato la chiusura.

“Dagli accertamenti della Polizia Locale e dei Carabinieri risulta che l’attività svolta nei locali dell’associazione si configura come prosecuzione di fatto di quella precedentemente esercitata dall’associazione Mala Vida, già destinataria di procedimenti sanzionatori per violazioni del Tulps (il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e del Codice penale, come disturbo della quiete pubblica e assenza di titoli di pubblico spettacolo”, ha sottolineato Veneroni nell’ordinanza.

Di fatto si stanno riproponendo le stesse dinamiche contestate del Mala Vida, all’interno del quale (nonostante fosse formalmente un club privato) potevano entrare tutti, a prescindere dal possesso o meno delle tessera da socio.

“Spazio Vimo prosegue la medesima attività di pubblico spettacolo, aperta a non soci, negli stessi luoghi, con gli stessi strumenti e gli stessi soggetti – ha proseguito il sindaco – Si tratta, quindi, di continuità sostanziale dell’attività economica, nonostante la discontinuità formale del soggetto giuridico”.

Non solo mancanze “burocratiche” in via dell’Artigianato

Una situazione che può essere inquadrata in una “frode alla legge amministrativa diretta a eludere il potere di controllo e i provvedimenti sanzionatori”.

Ma non è solo una questione prettamente “burocratica”, visto che i controlli effettuati dalla Locale, guidata dal comandante Mario Lamberti, e dai Carabinieri hanno accertato che l’attività, che si svolge in orario notturno, avviene “con diffusione di musica ad alto volume, consumo di alcolici, schiamazzi, assembramenti e comportamenti molesti”. Da qui l’emissione dell’ordinanza, che in caso di inottemperanza comporterà, oltre alla denuncia penale, anche altri provvedimenti amministrativi come la definitiva revoca dei titoli abilitativi.