Sfruttavano la buona fede e la bontà degli anziani per truffarli senza pietà: un arresto
Gli indagati si erano finti rispettivamente un collega del figlio e il nipote (in lacrime) di una delle vittime
Milano, si spacciavano per parenti e truffavano gli anziani: arrestato truffatore.
Sfruttavano la buona fede e la bontà degli anziani per truffarli senza pietà: un arresto
Nei giorni scorsi, il “Pool Anti Truffe” della Procura di Milano – composto da personale della Polizia di Stato e della Polizia Locale di Milano, sotto la direzione dei magistrati del VII Dipartimento – ha dato esecuzione, in stretta collaborazione con il Commissariato P.S. Scampia di Napoli, alla misura della custodia cautelare in carcere, adottata nei confronti di un cittadino italiano, accusato del reato di truffa aggravata, realizzato in danno di una persona anziana.
I magistrati, inquirenti e gli operatori del Pool hanno ricostruito il modus agendi degli indagati, constatando ancora una volta la preoccupante diffusione di una precisa tipologia di truffa, particolarmente insidiosa, basata sull’abuso della fiducia e dei buoni sentimenti di persone anziane.
In particolare, un complice dell’arrestato contattava telefonicamente la vittima, fingendosi collega di lavoro del figlio, informandola di trovarsi nella sede centrale delle Poste, insieme al figlio e al nipote. Il truffatore proseguiva affermando che il nipote avrebbe dovuto pagare la somma di € 6.000,00 per l’acquisto di un televisore e un cellulare da un sito finlandese. Tuttavia, secondo l’interlocutore, il figlio era impossibilitato ad effettuare il pagamento poiché l’ufficio postale in cui si trovavano non accettava assegni circolari a causa della guerra in Medio Oriente.
Pertanto, la vittima avrebbe dovuto consegnare, a garanzia, denaro e gioielli. Al fine di rendere credibile il racconto, interveniva un complice, che in lacrime fingendosi il nipote, implorava aiuto per evitare guai giudiziari. Per impedire che la vittima contattasse i suoi veri familiari, quest'ultima riceveva una successiva telefonata da un individuo che spacciandosi per Maresciallo dei Carabinieri, affermava di essere presente nell'ufficio postale insieme ai suoi parenti.
A seguito di questa falsa rappresentazione della realtà, l’anziana, fortemente preoccupata per la sorte del nipote, consegnava i suoi gioielli all’uomo colpito dal provvedimento restrittivo il quale, avallando la versione dei suoi complici telefonisti, si presentava prontamente, presso la sua abitazione.
Le indagini portavano all’individuazione del soggetto in esame, dimorante nel napoletano con numerosi precedenti in materia di truffa. Il ruolo ricoperto dal soggetto individuato, incaricato del ritiro dei preziosi, si inserisce in una collaudata attività di “pendolarismo criminale” (Napoli/Milano andata e ritorno) caratterizzata dall’uso ripetuto del medesimo modus operandi.
In conclusione, questa operazione offre nuovamente l’occasione per richiamare l’attenzione di tutti, in particolar modo gli anziani, nel diffidare di quanti, nel corso di telefonate concitate, si presentano come parenti, operatori di polizia, pubblici ufficiali o avvocati, segnalando pericoli incombenti e chiedendo la consegna “a mano” di denaro o gioielli. In tali casi, il comportamento più corretto consiste nell’interrompere subito la telefonata e nel contattare immediatamente le forze di polizia e i propri parenti. Allo stesso modo, laddove si sia subita una truffa, è importante segnalare quanto accaduto, senza ritardo, al numero di telefono 112, poiché un tempestivo intervento delle forze di polizia potrebbe assicurare la raccolta di indizi indispensabili per l’individuazione dei responsabili.
A tal proposito, si richiamano le raccomandazioni riportate nell’opuscolo redatto in collaborazione con la Prefettura e il Comune di Milano, contenente i consigli utili e i numeri da contattare per ottenere informazioni in caso di necessità.