Sfruttamento della prostituzione e spaccio, arresti a Vaprio d'Adda e nella Bergamasca
Operazione dei Carabinieri della Tenenza di Zingonia a conclusione di una lunga indagine partita nel novembre 2022
Otto arresti nella Bergamasca e a Vaprio d'Adda eseguiti dai Carabinieri della Tenenza di Zingonia (Bergamo) per sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L'indagine
Tutto è scaturito dalla denuncia di una giovane donna che veniva costretta a prostituirsi sotto minacce e violenze. Secondo quanto emerso dalle verifiche dei militari dell'Arma eseguite tra novembre 2022 e settembre 2023 un associazione criminale reclutava, nel Paese di origine, donne costrette a prostituirsi nel territorio bergamasco lungo le arterie stradali dei Comuni di Boltiere, Osio Sopra, Osio Sotto, Dalmine, Lallio e Bergamo e addirittura a versare agli aguzzini quote settimanali per la piazzola occupata.
Le vittime venivano persino obbligate a proporre e a cedere ai propri clienti sostanza stupefacente, i cui proventi erano destinati ai protettori.
Durante le indagini il 4 dicembre 2022 era stato anche eseguito un arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rinvenendo 34 grammi circa di cocaina. Un ulteriore indagato è stato denunciato in stato di libertà per gli stessi reati
Gli arresti e la denuncia
Il blitz è scattato nelle prime ore del mattino di oggi mercoledì13 marzo 2024. I Carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno dato corso ad un ordine di esecuzione di misure cautelari delegato dalla Procura della
Repubblica nei confronti di 8 persone (di cui cinque tradotte in carcere, tre sottoposte a misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), di età compresa tra i 33 e 65 anni, di nazionalità italiana, albanese, rumena, moldava e brasiliana allo stato indagate a vario titolo in concorso per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Un ulteriore indagato è stato denunciato in stato di libertà per gli stessi reati.
I sequestri
Inoltre nel corso dell’indagine sono stati sequestrati complessivamente 44mila euro in contanti ritenuto provento delle attività illecite e numerosi cellulari utilizzati per le attività
delittuose degli indagati.
Gli approfondimenti investigativi hanno permesso, infine, di identificare alcuni complici che concedevano in locazione il proprio domicilio, ove venivano consumati le prestazioni sessuali e le cessioni di sostanza stupefacente.