Sfruttamento della prostituzione a Pantigliate, arrestati quattro albanesi

Altri quattro sono ricercati. La banda faceva passeggiare le sue lucciole anche lungo le strade di Arluno.

Sfruttamento della prostituzione a Pantigliate, arrestati quattro albanesi
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Sfruttamento della prostituzione a Pantigliate. Ieri, sabato 6 luglio 2019 sono stati eseguiti una serie di arresti per sgominare una banda di origine albanese.

Sfruttamento della prostituzione a Pantigliate

La squadra mobile di Milano ha reso pubblici i particolari di una indagine iniziata nel dicembre 2017 e che ha portato all’arresto di 4 albanesi e di altri 4 ricercati in Albania attraverso lo Scip e un mandato di arresto internazionale. Gli 8 sfruttavano la prostituzione sulle strade di Arluno e di Pantigliate, per finanziare l’acquisto di ingenti quantitativi di droga. Otto ragazze, maggiorenni e di nazionalità moldava e rumena erano le loro vittime e conviventi.

Il metodo della banda

I metodi utilizzati dagli 8 albanesi sono molto simili a quelli dei componenti della banda arrestata nel 2018 in una trance dell’ operazione Mercante in fiera.  In questo caso, però, il primo settore di “affari” del gruppo era il narcotraffico. Commerciavano in grossi quantitativi di stupefacenti, un sequestro ha raggiunto i 25 kg di cocaina, e un altro sequestro 100 kg di Marijuana e usavano i proventi della prostituzione per investire nell’acquisto di cocaina.

Le indagini

Le indagini hanno preso il via da un arresto a Pordenone. Gli spacciatori avevano fatto i nomi di 2 dei loro fornitori. Era l’aprile 2017. A dicembre 2018 un maxi sequestro di marijuana (pari a cento chilogrammi) e la scoperta del giro di droga e prostituzione da parte delle forze dell’ordine. Sabato 6 luglio 2019, invece, è arrivata la notizia dei 4 arresti e dei 4 mandati di arresto internazionale emessi in collaborazione con la polizia albanese. Lo scorso 1 luglio 2019 tre albanesi sono stati arrestati a Milano, uno in Albania. Altri 4 sono attivamente ricercati dalla polizia albanese in raccordo con la polizia italiana. Sono tutti parenti fra loro e originari della città di Lezhe. Alla fine delle indagini la procura di Monza ha disposto anche il sequestro di un appartamento, di due conti correnti e di due autovetture di proprietà degli indagati.

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