Serranda alzata e chiavi del locale al sindaco: è la protesta dei ristoratori VIDEO
Il bistrot Qua la mano di Settala ha aderito all'iniziativa nazionale "Risorgiamo Italia" per dare l'allarme sulle condizioni in cui versa il comparto della ristorazione dopo mesi di chiusura forzata
Serrande alzate e chiavi al sindaco, è la protesta dei ristoratori. L'iniziativa "Risorgiamo Italia" promossa a livello nazionale per ieri, martedì 28 aprile, è arrivata anche in Martesana. I titolari del bistro Qua la mano di Settala hanno acceso le luci del loro locale e consegnato simbolicamente le chiavi al sindaco.
La protesta dei ristoratori è arrivata in Martesana
Ieri sera in tutta Italia decine di ristoratori, baristi e pasticceri hanno preso parte a una protesta pacifica per sensibilizzare il Paese sulle difficoltà che stanno affrontando dopo mesi di chiusura forzata. L'eco della protesta è arrivato anche in Martesana e per una sera il bistro Qua la mano di piazza Vittorio Veneto a Settala ha rialzato la serranda e acceso le luci. Un gesto simbolico dietro al quale si celano le difficoltà che tutto il comparto della ristorazione sta affrontando. "Le condizioni proposte per la riapertura non sono sostenibili - hanno sottolineato Paola Chiappella e Giuseppe Grioni, i titolari dell'attività - Spazi divisi, capienze ridotte, ogni proposta di questo tipo non è sostenibile in realtà piccole. Significa portare avanti un'attività che è in perdita. Ci chiedono di ridurre i ricavi del 70% mantenendo però fisse le spese. Le bollette così come le tasse continuano ad arrivare. Questo vuol dire votarsi al massacro".
Le chiavi del locale al sindaco
La protesta del Qua la mano non si è però fermata. Paola e Giuseppe hanno deciso di consegnare simbolicamente le chiavi della loro attività al sindaco. "Nella speranza che lui possa farsi da portavoce delle realtà locali e possa a sua volta portare le nostre chiavi sul tavolo del governo - hanno aggiunto - La nostra è una realtà piccola, ma che fa vivere l'economia del paese e sostiene delle famiglie. Chiediamo al governo di adottare misure di sostegno adeguate e garantirci il nostro diritto al lavoro".