Sequestrate dai carabinieri le mucche di Cassina de' Pecchi FOTO
Indagato il proprietario dell'azienda agricola.
I carabinieri del nucleo forestale hanno sequestrato questa mattina, giovedì 25 aprile 2019, le cento mucche di Cassina de' Pecchi che rischiavano di finire all'asta.
Sequestrate dai carabinieri le mucche di Cassina
I militari della forestale di Milano, Garbagnate Milanese e Lodi, insieme a personale dell’associazione animalista Enpa, appositamente delegati dalla Autorità giudiziaria, hanno dato esecuzione a sequestro probatorio, disposto dalla Procura della Repubblica di Milano, nei confronti della mandria di bovini detenuta a Cassina de’ Pecchi presso la “Cascina Moretti”. Sul posto è intervenuto anche personale veterinario dell'Ats. Le mucche, al centro di una querelle legale che dura da anni, sarebbero finite all'asta domani, venerdì 26 aprile.
A presentare l'istanza di sequestro era stata due giorni fa Eliana Capizzi, l'avvocato che segue la famiglia Cassi, proprietaria del bestiame, nella vicenda.
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L'indagine
Il titolare dell’azienda agricola presso cui erano custoditi gli animali è indagato per abbandono di animali e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. I bovini sono stati affidati in custodia al sindaco di Cassina de' Pecchi che, con l’ausilio dei veterinari della Ats, dovrà accertarsi che i proprietari provvedano alla corretta gestione degli animali.
Il sindaco
Sulla vicenda si era espresso anche il sindaco Massimo Mandelli, che a inizio settimana aveva effettuato un sopralluogo. "Che la giustizia faccia il suo corso, la causa infinita che dura da un decennio alla Cascina Moretti auspico che possa concludersi nel modo più etico possibile, ma prima di tutto viene la vita, in questo caso delle mucche che non può e non deve diventare moneta di scambio al pari di un elettrodomestico perché questo incide sul benessere degli animali - aveva detto alla vigilia del blitz dei militari - L’Ufficio ecologia dell’Amministrazione comunale ha chiesto l’intervento dell’Ast (servizio veterinario) e dell’Enpa. Martedì , dopo gli ultimi fatti accaduti, mi sono recato personalmente con la Polizia Locale, i carabinieri e alla presenza delle guardie zoologiche dell’Enpa nel tentativo di trovare una conciliazione mettendo al centro il benessere degli animali. Ho parlato a lungo con gli attori presenti, ma ho constatato distanze insormontabili. Spero che gli organi competenti possano dar fine a questa diatriba con giustizia sociale e a tutela del benessere di tutti in particolare modo degli animali e di un patrimonio rurale della Comunità. Ho visto tanta sofferenza e me ne dispiaccio molto. Seguirò con attenzione e apprensione gli sviluppi, giorno dopo giorno. Consapevole che il tutto è sottoposto a provvedimenti e giudizi della Magistratura Civile e Penale".