Guardia di Finanza

Scommesse illegali: agli arresti domiciliari cinque persone tra cui un broker di Carugate

Uno dei centri per scommettere era una gioielleria di Milano dove venivano fatti dei finti acquisti. Tra i soci anche il 30enne residente in Martesana per cui sono stati disposti i domiciliari

Scommesse illegali: agli arresti domiciliari cinque persone tra cui un broker di Carugate
Pubblicato:

Sono cinque le persone finite agli arresti domiciliari nell'ambito delle scommesse illegali che ha coinvolto anche noti giocatori di calcio di serie A, tra di loro anche un carugatese 30enne, tra i soci della gioielleria diventata base del riciclaggio dei fondi per scommettere.

Scommesse illegali: agli arresti domiciliari cinque persone

La Guardia di Finanza di Milano, su delega della Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari -disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di cinque persone fisiche all’esito di interrogatorio degli indagati -per i reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e riciclaggio.

Gli indagati sono stati già destinatari l'11 aprile 2025 di un decreto di perquisizione e di un decreto di sequestro preventivo per complessivi € 1.533.753,00, con sottoposizione a vincolo di € 929.742,60 su rapporti finanziari, € 104.085,00 in contanti e n° 6 unità immobiliari (del valore complessivo di stima pari a € 499.925,40) nonché di ulteriori € 240.500,00 in denaro contante rinvenuto presso la gioielleria oggetto di perquisizione, indagata per responsabilità amministrativa degli enti.

Un carugatese coinvolto

Il carugatese, insieme due sodali in concorso tra loro, tutti accusati di riciclaggio,  avrebbero messo a disposizione dei giocatori indagati i conti correnti di una società milanese che si occupa di vendita di gioielli e orologi: simulando delle vendite avrebbero ricevuto bonifici bancari per un milione e mezzo, la cifra corrispondente al decreto del Tribunale, che altro non sarebbero stati se non i debiti di gioco poi finiti agli organizzatori delle scommesse illegali, a loro volta indagati per esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa ai sensi della Legge 401 del 1989.

L’indagine della Guardia di finanza è esplosa travolgendo pezzi da novanta del calibro di Sandro Tonali (ex Milan, ora Newcastle) e Nicolò Fagioli (ex Juventus, oggi Fiorentina).
Solo "un’attività di impresa regolare e vendite di orologi regolari", nessun bonifico ricevuto per vendite simulate per incassare i soldi dei debiti di gioco dei calciatori e riciclare il denaro del giro di scommesse illegali. Questa la tesi difensiva dei broker, secondo i legali dei tre. La difesa aveva  chiesto che il giudice non applicasse alcuna misura cautelare, ma la decisione del magistrato è stata diversa.

Stando all'imputazione per riciclaggio, la società riconducibile ai tre soci avrebbe messo a "disposizione i conti correnti dell'attività di impresa, su cui i tre erano abilitati a operare". Avrebbero consentito il trasferimento del profitto del reato tramite "operazioni economiche concretamente idonee ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro".
In pratica, avrebbero simulato la vendita da parte della gioielleria di orologi o preziosi, talvolta a fronte della formale emissione di fatture, e ricevevano sui conti correnti bonifici bancari a copertura dei debiti contratti dai giocatori.

Tra i bonifici quelli per quasi 700mila euro di Nicolò Fagioli, quelli di Sandro Tonali per oltre 57mila e di Alessandro Florenzi, per altri 155mila euro.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Podcast Adda Martesana: Storie di successo